Oggetto del desiderio, rischio o diritto inalienabile?

Oggetto del desiderio, rischio o diritto inalienabile? Cosa attira di più di una connessione libera e gratuita, che consente di effettuare (quasi) tutte le operazioni e di raggiungere (quasi) tutte le persone?

I love you more than free wifi”.

Ovvero: Ti amo più di Internet gratuito. È il testo di un cartello dedicato da un ragazzo alla sua fidanzata durante un concerto rock, subito divenuto virale sulla rete e non solo. Un’efficace dichiarazione d’amore nell’era digitale in cui siamo immersi.

Cosa attira di più di una connessione libera e gratuita, che consente di effettuare (quasi) tutte le operazioni e di raggiungere (quasi) tutte le persone?

A pensarla così è la stragrande maggioranza degli italiani. Lo testimonia il 3° Rapporto Wind Tre-Censis su “La nuova fase della digital life in Italia”, presentato nel giugno scorso. La ricerca si concentra sulle connettività utilizzate dai cittadini, con l’obiettivo di individuare un modello di finanziamento che garantisca a tutti l’accesso a Internet, senza discriminazioni economiche.

La transizione tecnologica all’orizzonte, infatti, necessita di sempre maggiori investimenti che, insieme al rialzo dei costi produttivi, possono mettere a rischio la sostenibilità finanziaria del settore delle telecomunicazioni.

Sul tema, gli italiani non hanno dubbi: la connessione a Internet va intesa come un diritto sociale da garantire gratuitamente a tutti, al pari della tutela della salute e della previdenza. A pensarla così è l’88,7% del campione intervistato, con maggioranze simili in tutte le fasce d’età e le provenienze territoriali. D’altronde, da tempo il numero dei nostri concittadini connessi alla rete mobile o a quella fissa (o ad entrambe) tocca il 90%.

Particolarmente diffusa è l’attesa di notevoli benefici dalla nuova fase del digitale, soprattutto nei campi della formazione, della sanità e della gestione della vita urbana.

Internet è visto come un moltiplicatore di opportunità e benefici, tuttavia il 94,7% ritiene che ci siano anche dei pericoli da cui proteggersi, a partire da crimini informatici quali le frodi e la violenza sui minori. Un lato oscuro della Rete confermato dai dati: nel solo 2022 sono stati oscurati 2.622 siti illegali che contenevano immagini di violenze su bambini; 1.466 persone sono state indagate e 149 arrestate per reati di pedopornografia.

Interessanti anche le risposte sull’Intelligenza artificiale (Ia). Il 46,3 per cento degli italiani considera l’Ia una opportunità, il 37,6 per cento una minaccia mentre il 16,1 per cento dichiara di non sapere cosa sia. In ogni caso, il 61,6 per cento degli intervistati è favorevole a una moratoria temporanea sulla ricerca, da riprendere dopo aver concordato regole che evitino danni relativi alla gestione dei dati e alla generazione di notizie false.