Se l’intelligenza artificiale incontra il catechismo

Se l'intelligenza artificiale incontra il catechismo Forse non ci sarà chi usa l’intelligenza artificiale per preparare le omelie domenicali e stendere i bollettini parrocchiali, ma per un ripasso del catechismo ChatGPT può rendersi utile

Forse non ci sarà chi usa l’intelligenza artificiale per preparare le omelie domenicali e stendere i bollettini parrocchiali, ma per un ripasso del catechismo ChatGPT può rendersi utile. Questa almeno è l’idea balenata in mente ai creatori di CatéGPT, progetto nato in Francia nell’estate dell’anno scorso e ora accessibile anche in italiano.

L’idea alla base del sito (httpss://categpt.chat) è quella di rendere raggiungibili al grande pubblico i testi fondamentali della Chiesa cattolica.

«Come possiamo amare chi non conosciamo?», chiedono i promotori citando le parole di Benedetto XVI. «Senza una formazione adeguata, come sarà possibile dare ragioni di fede ai vostri contemporanei, spesso pieni di domande sulla vita, su se stessi, sulla fede cristiana e sulla Chiesa?».

Per questo motivo – prosegue la presentazione del sito – «abbiamo voluto sfruttare l’entusiasmo suscitato dal lancio di ChatGPT e cercare di replicarne la funzionalità, restringendo il campo d’azione ai testi ufficiali della Chiesa». Le risposte, infatti, sono tratte in massima parte dal Catechismo della Chiesa cattolica, dalla Bibbia e dai documenti del Magistero.

Il meccanismo è lo stesso dei principali strumenti di intelligenza artificiale: in un’interfaccia che più semplice non si può, spicca con evidenza il campo da compilare con la propria domanda sulla fede cristiana. Evidenziati in giallo si trovano alcuni esempi: Quali sono le prove dell’esistenza di Dio? Che cosa dice la Chiesa del liberalismo? In che modo Isacco è una

figura messianica? Scrivi la tua domanda, clicchi sulla freccia e dopo pochi secondi appare la risposta: una quindicina di righe di spiegazione, alcuni link che rimandano direttamente al sito del Vaticano, alcune parole chiave e ulteriori domande collegate a quella inserita.

Nei giorni scorsi, CateGPT è stato presentato al convegno internazionale dei giornalisti cattolici, tenutosi all’ombra della grotta di Lourdes. Nessun miracolo, ma sottoposto al fuoco di fila delle domande dei presenti, il sito ha dato buona prova di sé, superando l’esame dei comunicatori che lo interrogavano in diverse lingue.

Se l’intento è quello di mettere l’intelligenza artificiale a servizio della Chiesa, l’utilizzo della tecnologia di OpenAI applicata a un campo ristretto fornisce una certa garanzia.

La fede nei circuiti digitali però non è assoluta, tanto che il sito non dimentica di avvisare l’utente: «La CateGPT può sbagliare – si legge in home page – Nulla può sostituire una Bibbia o un catechismo».