Cesena
Saldi estivi, acquisti frenati dal caro vita
Andamento stazionario rispetto al 2021 per i saldi nel Cesenate. I risultati del primo mese di saldi estivi, raccolti attraverso l’indagine congiunturale condotta da Confcommercio Emilia Romagna, su un ampio campione di imprese che includono quelle del nostro territorio, attraverso il Centro studi Iscom Group evidenziano segnali di stabilità rispetto allo scorso anno.
“Il monitoraggio – informa il direttore Confcommercio cesenate Giorgio Piastra – è stato realizzato su imprese commerciali, perlopiù punti vendita di beni per la persona, in particolare abbigliamento e calzature (80 per cento). L’indagine ha evidenziato che per il 18 per cento degli operatori le vendite sono in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre il 52 per cento ha rilevato una sostanziale stabilità. Il buon flusso turistico, anche internazionale, ha parzialmente compensato, specialmente nelle città d’arte e nelle località della costa, le conseguenze negative di un’inflazione quasi a due cifre e di un diffuso clima di incertezza. Rimangono ancora lontani i risultati del periodo ante-Covid: diventano ormai improrogabili interventi strutturali per abbattere il cuneo fiscale e per ridare nuovo slancio alle imprese”.
“A un mese dall’avvio delle vendite di fine stagione – prosegue Piastra – gli operatori cesenati rilevano un soddisfacente movimento nei negozi, ma molte volte la visita non si traduce in acquisto. I saldi estivi rappresentano una vera opportunità: il nostro settore ha finora resistito all’incremento dei prezzi, a fronte dell’importante crescita dei costi fissi aziendali per affitti, energia, carburanti, prodotti e servizi, dando alla clientela la possibilità di acquistare a prezzi convenienti. L’acquisto nei negozi di prossimità, rappresenta il concreto sostegno ai nostri centri urbani in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Le vendite sono più alte nei fine settimana nelle località balneari e turistiche, più distribuito nei giorni feriali nelle altre località. Il 38 per cento degli operatori segnala che la clientela compra solo lo stretto necessario e il 24 per cento ha riscontrato grande attenzione al prezzo. Viene a mancare l’acquisto d’impulso tipico dei saldi. Favorita la vendita di capi tipicamente estivi: dalle t-shirt ai costumi e ai bermuda nell’abbigliamento, ai sandali nelle calzature. Segnalata anche la vendita in ripresa di capi per cerimonia. Il valore della spesa media pro-capite si attesta sui 88 euro. La grande maggioranza degli operatori (il 75 per cento) ha sottolineato la necessità di posticipare la data di inizio saldi estivi di almeno un mese“.