Sandro Gozi, un “candidato ponte” tra il territorio e l’Europa

Territorio ed Europa, attenzione al particolare e sguardo fisso sui grandi temi. Sono questi gli elementi chiave della candidatura alla Camera di Sandro Gozi (Pd), negli ultimi quattro anni sottosegretario di Stato agli Affari europei nei governi Renzi e Gentiloni.

Il deputato originario di Sogliano al Rubicone, a un passo dai 50 anni, è alla sua quarta candidatura alla Camera, la prima in Romagna (nel collegio plurinominale) dopo due elezioni in Umbria ed una in Lombardia.

Questa mattina ha presentato la sua candidatura nella sede del circolo Centro Urbano del Pd (in piazza del Popolo) alla presenza della segretaria di circolo Rita Ricci e della consigliera comunale Maria Laura Moretti. Assenti gli altri big locali del partito, come il segretario territoriale Fabrizio Landi (candidato anch’esso alla Camera, nel collegio uninominale di Cesena) o il segretario comunale Matteo Marchi.

Nel corso della conferenza stampa, Gozi ha più volte posto l’accento sull’importanza del gioco di squadra: “Grazie a questo siamo riusciti ad assicurare finanziamenti al territorio per 1,8 milioni di euro grazie al Piano periferie, oltre ai tre milioni di euro per la futura pinacoteca cittadina a Palazzo Oir. Le azioni collegate alla nascita della macroregione europea Adriatico-Ionica poi, per lo sviluppo sostenibile di un’area dove vivono 70 milioni di persone, sembrano fatte apposta per la Romagna e, grazie alla collaborazione con la Regione, è già disponibile un primo budget di 100 milioni di euro”.

Diplomatico di carriera e docente universitario, Gozi da funzionario europeo a Bruxelles lavorò duramente per far ottenere alla Biblioteca Malatestiana lo status di Memoria del Mondo Unesco (prima biblioteca italiana a fregiarsene): “Ora è tempo di fare un salto di qualità, con una nuova idea di turismo culturale che non può fermarsi a Ravenna ma deve abbracciare l’intera Romagna”.

Il Partito democratico ha messo al centro della propria campagna elettorale i temi della famiglia, del lavoro e della riduzione delle tasse: “Famiglia e lavoro devono andare di pari passo. Dopo aver ottenuto grandi risultati sul fronte dell’occupazione dal punto di vista della quantità, ora è tempo di pensare alla qualità dei contratti. Mentre le famiglie, fino al ceto medio, devono contare su detrazioni fiscali e sostegni ai figli fino ai 26 anni”.

Le prossime elezioni, per Gozi, saranno importantissime dal punto di vista europeo: “Col prossimo Governo ci giocheremo il nostro stare in Europa, da protagonisti o da rimorchiati. Con i Paesi disponibili bisogna proseguire sulla strada di un’integrazione più stretta: sulla difesa e sull’unione sociale. Nessuno può mettere un veto ai nostri sogni, con l’obiettivo degli Stati Uniti d’Europa”.

Dopo alcune frecciate alle politiche protezionistiche proposte dagli avversari (“danneggerebbero l’export e le nostre Pmi”), parlando di Europa era inevitabile trattare di migrazioni: “L’Italia ha salvato la dignità europea nel Mediterraneo salvando persone, vite umane. Eravamo soli. Poi ci siamo impegnati in Libia, portandoci anche Ue e Onu. Certo, in certi campi del nord Africa non sono ancora garantiti diritti umani fondamentali ma continueremo a lavorare su questo coinvolgendo le Nazioni Unite. Abbiamo ottenuto poi il cambio delle regole di pattugliamento, con l’approdo al porto più vicino. Dobbiamo comunque aumentare i rimpatri di chi non ha diritto, accordandoci con i paesi d’origine. Difficile garantire tranquillità e tolleranza se non funzionano i rimpatri”.

Tra gli elementi qualificanti del suo programma, Gozi punta su: “Sviluppo delle periferie, promozione del turismo e delle infrastrutture, valorizzazione dei beni culturali, elementi strategici per il mio territorio, la Romagna, e per il Paese. L’Europa è un moltiplicatore di opportunità, continuiamo a coglierle”.