Dalla Chiesa
Santa Elisabetta d’Ungheria
Elisabetta d’Ungheria: Regina povera per scelta ma ricca di Dio ..e patrona dell’O.F.S.
Nata nobile a Presburgo nel 1207 (dal re di Ungheria Andrea II e la contessa tedesca Gertrude di Andechs-Merania, sorella di santa Edvige. Lui è cugino nientemeno che dell’Imperatore di Germania) … a 4 anni era già fidanzatina e promessa sposa a un conte di 11 anni, che la sposa a 14. Lui è Ludovico IV Conte di Turingia. A 15 anni è madre per la prima volta. A 20 anni vedova, a 24 defunta e quattro anni dopo è già santa. Un bel programmino di vita … no?
Sebbene le nozze di due giovanissimi oggi griderebbero scandalo per la sciaguratezza, “Ludwig ed Elizabeth” erano felici, innamorati e contenti, una fiaba insomma, un romanzo che farebbe cassa in tivù. Il loro matrimonio fu particolare. Elisabetta desiderava sposarsi senza tanti gioielli, fronzoli e pailletts, diceva: “Come potrei cingere una corona così preziosa davanti a un re che ne indossa una di spine?”. Già i sentimenti e i primi passi sono sulla buona strada, ma a palazzo o a corte, qualcuno, la cognata e la suocera storcono la testa e il naso. (Ci ricorda qualcuno.. speriamo che vada a finire bene come a Cenerentola). Addirittura cominciano a odiarla quando la sorprendono in un momento di carità verso un mendicante. L’hai fatta grossa Elisabetta. Fece costruire nel suo castello uno “spetale” (oggi lo chiamiamo ospedale) per poveri e straccioni, e dando via i suoi tesori e regali di matrimonio. Non risparmiò neppure i suoi abiti più ricchi e sopraffini.
La sua giornata era costellata di opere di misericordia. Faceva visita personalmente ai suoi malati, al mattino e alla sera. Diede in tre anni al marito, giovanissima, quattro figli: un maschio, due femmine e un ultimo maschietto. Purtroppo rimase vedova del marito, nel 1227, morto durante la quinta Crociata prima del parto della terzogenita. Cosa sarà di lei, vi chiederete? Domandò al suo confessore di poter passare il resto della vita chiedendo la carità porta a porta per i poveri. Una mattina dopo aver fatto visita ai suoi amati ammalati, scese in cappella, era di venerdì, ma non un venerdì qualunque, il Venerdì Santo, pose le mani sull’altare spoglio e fece voto di rinunciare a tutte le vanità del mondo e alla sua volontà… e a tutto quello che il Signore ha consigliato di lasciare per seguirlo… (Mi sembra di sentire il grido delle due arcigne parenti cantare a squarciagola l’aria della Traviata: “Follie follie”). Fu cacciata dal castello e privata dei suoi quattro figli.
Addolorata per la separazione dei propri cari trovò consolazione nel Terzo Ordine Francescano (oggi OFS) di cui è patrona assieme a san Luigi IX re di Francia. Seguì il padre spirituale fra Corrado a Marburgo, città tedesca, nell’Assia, tra Francoforte e Kassel, dove costruì anche qui un ospedale per i malati intitolandolo al poverello di Assisi. Non solo li curava, ma li serviva anche a tavola: straccioni, miserabili e derelitti tutti erano i suoi diletti ospiti. Dopo tanta carità si spense giovanissima. Aveva 24 anni. Le cause non sono concordi con le varie testimonianze. Le ultime volontà raccolte in confessione, racconta fra Corrado, Elisabetta disse che lasciava tutto ai poveri a parte la sua tunica, con la quale volle essere seppellita. Ricevette l’Eucaristia come Viatico al Cielo, tanto meritato. Raccomandò a Dio tutti coloro che le stavano intorno, e si addormentò nel Signore in un ultimo sospiro. Era il 17 novembre del 1231. Venne canonizzata da Gregorio IX, che da vescovo, con il nome da secolare Ugolino dei Conti di Segni, era stato il protettore dell’Ordine, il 27 del 1235.
Riposa a Marburgo, nella basilica a lei dedicata. Sul suo sepolcro vi è scritto: Santa Elisabetta, la principessa di Turingia.
Glossario:
T.O.F. = Terzo Ordine Francescano, nato nel 1221 circa, aperto a coloro che sposati o no, vogliono vivere il Vangelo di Cristo sullo stile e l’esempio di san Francesco, fino al 1978.
O.F.S. = Ordine Francescano Secolare, dopo il 1978