Santa Maria della Speranza. Domani la testimonianza di chi è stato in Tanzania

Il racconto dei cinque protagonisti. Realizzata un'aula scolastica

Nella foto, la locandina dell'evento di domani sera
Nella foto, la locandina dell'evento di domani sera

Per il progetto sono stati raccolti 10.000 euro, grazie alle offerte di privati, alla comunità parrocchiali di Santa Maria della Speranza, di San Paolo e di San Pio X nel quartiere Vigne e grazie al contributo significativo di BCC Romagnolo

Domani, venerdì 13 dicembre, alle 20,45, presso la parrocchia di Santa Maria della Speranza si terrà la testimonianza di quanti hanno partecipato missione in ottobre alla volta della Tanzania.

L’idea di fare qualcosa di concreto

Il progetto Mkiwa muove i primi passi nel febbraio 2024, partendo da idee che si abbracciano, che fanno rete e si intersecano. Nel 2022 una spedizione della parrocchia di Santa Maria della Speranza era partita per la Tanzania alla scoperta delle missioni dell’ordine del Preziosissimo Sangue, i cui padri guidano la parrocchia.

In cinque parrocchiani nasce questa esperienza l’intenzione di sporcarsi le mani. Ecco i loro nomi: Alessandro Maltoni (progettista dell’edificio) , Lavinia “Lilly” Maglione, Roberto “Luciano” Romagnoli, Cristina Zani e Michele Bonvento. Loro intendono realizzare qualcosa di concreto. Fin da subito l’idea è stata quella di costruire un edificio dove era più necessario: in Africa. Il secondo punto fondamentale è l’importanza che si è voluta dare all’educazione, con l’ispirazione che solo investendo in menti che pensano e che sono creative si può cambiare la realtà. Da qui la scelta del progetto: un’aula scolastica.

Mkiwa dov’è e cos’è

Mkiwa è un paesino rurale della Repubblica Unita della Tanzania, stato collocato nel centro-est dell’Africa. Il villaggio è situato in piena savana e ospita 1500 persone di cui la maggior parte sono bambini in età scolastica (elementari). A Mkiwa è presente la parrocchia e una missione delle suore orsoline che hanno: una scuola, un ambulatorio sanitario, un vivaio e una chiesa.

Per il progetto sono stati raccolti 10.000 euro, grazie alle offerte di privati, alla comunità parrocchiali di Santa Maria della Speranza, di San Paolo e di San Pio X nel quartiere Vigne e grazie al contributo significativo di BCC Romagnolo. Questi fondi sono stati necessari per realizzare l’aula scolastica che ha come obiettivo quello di migliorare l’offerta e la formazione dei bambini del villaggio.

L’aula scolastica

Il progetto dell’aula scolastica è stato discusso e concordato con il capocantiere durante tutto il maggio 2024. I lavori sono stati avviati nel giugno dello stesso anno e sono proseguiti fino ad inizio agosto per poi riprendere a settembre. L’aula è stata realizzata in mattoni di cemento, mentre travi e pilastri sostengono una copertura realizzata con capriate in legno e rivestimento in lamiera. La struttura è composta da due parti: una chiusa di dimensioni 5,5x10m e da un porticato di dimensione 5,5x4m.

Il viaggio di ottobre 2024

Così il 3 ottobre 2024 sono partiti alla volta dell’Africa, atterrati a Dar es Salaam hanno proseguito il loro viaggio verso Dodoma e poi sono giunti a Mkiwa dopo 15 ore di aereo, quattro di treno e tre di jeep, attraversando esperienze toccanti come il Villaggio della Speranza a Dodoma dove sono ospitati bambini orfani che hanno contratto l’HIV.

Il ritmo del villaggio che entra nelle vene e nei pensieri, l’orologio che rallenta, i sorrisi e gli sguardi incontrati mentre lavoravamo fianco a fianco con gli abitanti, condividendo pasti semplici e storie incredibili sotto un cielo stellato, abbiamo sentito crescere in noi un profondo senso di gratitudine.

Negli sguardi dei bambini della scuola che correvano incontro e giocavano, nella spiritualità di una chiesa con il tetto in lamiera che scricchiolava al vento nel tramonto africano mentre salivano al cielo canti soavi in swahili.

L’inaugurazione

Venerdì 11 ottobre è stata inaugurata l’aula e al taglio del nastro erano presenti: padre Reginald, parroco di Mkiwa, le suore Orsoline che gestiscono la scuola e i bambini, a cui è stato distribuito anche del materiale scolastico, che vivono nei villaggi intorno alla parrocchia.

Nel pomeriggio per festeggiare la nuova aula è stata organizzata una partita tra le due squadre della parrocchia di Mkiwa, composte da cristiani (cattolici e non), musulmani, animisti e non credenti, che ha infiammato la Savana tra risate e gol, inoltre, grazie ad una squadra di calcetto (la Futsal di Cesena) sono state consegnate le maglie e i palloni da calcio che erano stati donati generando un grandissimo entusiasmo in quanto non avevano mai avuto divise complete.

Al ritorno, tanti i pensieri

Tornati – dicono quanti sono stati in Tanziania – le riflessioni sono state tante generate dall’entusiasmo e dalla felicità di essersi messi in gioco, di aver vissuto l’essenzialità dell’esperienza nel condurre la vita all’interno di una quotidianità fatta di semplicità  in linea con lo scorrere delle giornate in un continente così immerso nella spiritualità, che lasciava attoniti davanti ad una messa in swahili tra cori angelici nel mezzo del nulla sotto ad un tetto in lamiera”.

Tra le tante impressioni vissute, “si può riportare la gioia e la felicità delle persone nel momento in cui ti incontravano e raccontavano le cose belle che erano successe come se tutto ciò che fosse negativo fosse solo una casualità esterna, una conseguenza inevitabile della vita”.

Un'immagine da Mkiwa
Un’immagine da Mkiwa