Dalla Chiesa
Sant’Ambrogio, il politico romano che conquistò Milano
Una delle figure più importanti nella Chiesa del IV secolo. Vescovo, Dottore della Chiesa, scrittore, teologo e soprattutto santo romano. Uno dei principali quattro Dottori della Chiesa d’Occidente assieme a Girolamo, Agostino e papa Gregorio I detto Magno. Patrono della Chiesa Milanese che prenderà da lui l’incipit per il culto liturgico detto appunto Ambrosiano, differente da quello Romano. Insieme a san Carlo Borromeo e san Galdino detengono il patronato della città meneghina. Molto amato e venerato dai suoi nuovi conterranei adottati. A lui Milano ha dedicato una basilica che custodisce, gelosamente le sue sante spoglie.
Non possiamo, in questo nostro breve racconto non ricordare la conversione di sant’Agostino da parte di Ambrogio che fu per lui padre e maestro e lo strafamoso scontro “a muso duro” con Teodosio. C’era stata una efferata strage a Tessalonica di cui Teodosio si era macchiato di colpevolezza. Teodosio era sul sagrato della cattedrale. Certo di poter entrare senza problemi. Ambrogio glielo impedì. E quando Teodosio, per scusarsi, addusse l’esempio del Re Davide, il santo vescovo rispose di botto: “Se avete imitato Davide nel peccato, imitatelo anche nella penitenza!”. Non le mandava certo a dire.. Finalmente, dopo molte lotte e sacrifici, Ambrogio andò a ricevere la corona delle sue fatiche in Cielo. Era il 4 aprile dell’anno 397.
“Vero pastore e maestro dei fedeli, fu pieno di carità verso tutti, difese strenuamente la libertà della Chiesa e la retta dottrina della fede contro l’arianesimo e istruì nella devozione il popolo con commentari e inni per il canto”. (dal Martirologio Romano) |