Valle Savio
Sarsina. Al via il sentiero delle 100 lire
È stato inaugurato questa mattina il “Sentiero delle 100 lire” che collega Sarsina a uno dei suoi luoghi più suggestivi, la collina che abbraccia la zona di Montalto e Careste. Alle 8,30 di questa mattina, da piazza Plauto, è partito un nutrito gruppo di camminatori alla volta di Pian di Mej (Pian di Meglio), meta del trekking, passando da Casetta di Campagna, Tibbio, Mangano. Un percorso affascinante da cui si può allungare lo sguardo verso il Fumaiolo, e, sull’altro versante, al rientro dalla mulattiera di Careste anche sulla Riviera (oggi ben visibile era il grattacielo di Cesenatico). Tra boschi e calanchi il gruppo ha ripercorso il tragitto che Tonina Facciani, scrittrice qui nata e cresciuta, aveva percorso da bambina insieme al fratello Giampiero, alla volta di Sarsina per andare a comprare palline di Natale per addobbare l’albero. Una volta rientrati a casa lei e il fratello si sono accorti che dal resto mancavano 100 lire. “Eravamo preoccupati che nostra mamma ci sgridasse – racconta all’inaugurazione avvenuta davanti ai ruderi di alcune abitazioni a Pian di Meglio intorno alle 10,30 –. In realtà ci tranquillizzò dicendoci che l’importante era che non ci fosse capitato niente. Al resto si rimedia a tutto”.
Il “Sentiero delle 100 lire” riprende una poesia in dialetto di Tonina Facciani, raccolta nel libro “Caramëli ad mênta”.
All’inaugurazione della targa, nella quale viene riportata la poesia, poi benedetta da don Daniele Bosi, è intervenuto anche il sindaco di Sarsina Enrico Cangini, che nonostante sia oggi impegnato nell’ottava tappa del Cammino di San Vicinio Linaro-Sarsina, ha voluto essere presente all’evento: “Tonina – ha detto Cangini – narra del nostro territorio. Si rimette in contatto con esso anche attraverso il dialetto, lingua che ha una dignità e una capacità espressiva che l’italiano non ha. Questa poesia è stata esposta in questi luoghi proprio perché queste parole danno identità al territorio. E chi amministra deve valorizzare il territorio dandogli un’anima, un’identità. I luoghi raccontati attraverso chi ci è nato, acquisiscono una veste e un’importanza nuova”.