Savignanese. Accuse e minacce per il tecnico che ha lasciato in favore del Rimini

Uno schizzo di vernice a spray può far molto male. “Mastronicola muori riminese” è l’atto intimidatorio apparso sulla protezione in plexiglass adiacente la rotonda di Savignano, posta sulla via Emilia. Un luogo trafficato ogni giorno da migliaia di auto e passanti è diventato teatro di una minaccia grave tra sabato e domenica, all’indirizzo del tecnico del Rimini. “Non ho visto la scritta – rivela l’allenatore – ma non mi importa. So che fa parte del calcio. Dico solo che il pensiero mi ha allungato la vita di diversi anni. La rivalità è quella, evidentemente il tifoso guarda queste cose, io no. Mi sarò giocato la possibilità di allenare il Cesena in futuro”. Il graffito minatorio è comparso a seguito di una promessa mancata: l’ex giocatore classe 1974 si è accasato a Rimini, dopo che aveva confermato la sua permanenza a Savignano sul Rubicone, giunto lo scorso 9 febbraio al posto di Oscar Farneti.

“Mi sono scusato con la Savignanese per quello che è successo. In poche ore, mercoledì scorso alle 18,30, ho ricevuto una chiamata da Tamai, ds del Rimini. È un mio amico. Credevo fosse una telefonata come tante. Invece l’ho incontrato e ha espresso la volontà di avermi come allenatore. Ho accettato. In seguito ho parlato con De Falco e Longobardi in quanto sono venuto meno alla parola data. Avrei potuto gestire meglio la situazione, non è stata una vicenda premeditata, ma sviluppata in poche ore”.

Successivamente via social c’è stato uno scambio piccante di comunicati stampa tra Rimini e Savignanese per la vicenda, poi è comparsa la scritta incriminata e prontamente cancellata lunedì mattina. A tal proposito il club gialloblu ha fatto sapere che “condanna con fermezza e si dissocia dalle scritte ingiuriose apparse contro il sig. Mastronicola. Intendiamo altresì esprimere la nostra vicinanza ad Alessandro, vittima di un gesto che non rispecchia i valori di lealtà e correttezza che contraddistinguono da sempre la nostra società e la città”.