Cesena
Scienza casalinga, TedxAdventure via Zoom
Scienza casalinga per i partecipanti del TedxAdventure che, comodamente seduti sul proprio divano, si sono messi alla prova in un esperimento alla scoperta delle sorgenti di luce. L’iniziativa, a cui hanno aderito una quarantina di persone, si è tenuta oggi pomeriggio sulla piattaforma online Zoom, ed è stata aperta da Maurizio Berti, l’organizzatore nel territorio romagnolo dei Ted: l’evento no profit che ha l’obiettivo di diffondere idee di valore, sul modello di quello nato in California 25 anni fa.
Sono poi intervenuti Margherita Mazzera, docente e ricercatrice di fisica sperimentale della Heriot-Watt University di Edimburgo (Scozia), il collega Jonathan Leach e la studentessa Kate Roberson, che hanno raccontato l’esperienza da loro elaborata per mantenere il contatto con gli studenti che, per colpa della pandemia, non possono assistere alle lezioni in laboratorio: gli esperimenti con i kit a casa. “Abbiamo una cinquantina di studenti, solo una parte di loro lo scorso semestre è potuta andare in laboratorio. E gli altri rimasti a casa hanno apprezzato di poter continuare a fare esperimenti dello stesso livello di quelli svolti all’Università”, ha detto Leach.
Stessa opportunità che hanno vissuto i partecipanti del TedxAdventure: compito per tutti era quello di realizzare uno spettrometro artigianale con il supporto di un tutor, aiutandosi con il proprio smartphone, un paio di forbici e alcuni componenti ricevuti in precedenza in un kit consegnato a domicilio, in tutto e per tutto uguale a quello preparato alla Heriot-Watt University per i suoi studenti.
Ma prima di mettersi all’opera, gli scienziati in erba hanno ricevuto qualche nozione di fisica. “La luce visibile è una parte di radiazione elettromagnetica che il nostro occhio può distinguere, compresa nelle lunghezze d’onda tra 400 e 700 nanometri ─ ha spiegato Margherita Mazzera ─. Il nostro occhio associa a ogni lunghezza d’onda un colore diverso. Lo spettrometro è uno strumento scientifico che permette di separare le componenti di un fascio di luce composto da molte lunghezze d’onda, sfruttando fenomeni come la rifrazione e la diffrazione”.
Ma a cosa serve in pratica uno spettrometro? “L’analisi spettrale dei fasci di luce ci permette di rivelare il meccanismo o il materiale che li origina ─ ha detto ancora ─. Ci permette di distinguere, ad esempio, una lampada a incandescenza da una lampada a fluorescenza, oppure una lampada a risparmio energetico da un led bianco. E distinguere le diverse fasi della sorgente di luce per eccellenza che è il sole”.