Scintille sul post-Covid al confronto fra i candidati a sindaco

Clima caldo e sala gremita ieri sera al confronto fra i candidati a sindaco di Cesena al Palazzo del Ridotto, organizzato dal nostro giornale e moderato dal direttore Francesco Zanotti. All’evento ha collaborato l’Ufficio diocesano per i problemi sociali e del lavoro, diretto da Marco Castagnoli, presente al tavolo dei relatori, e quello per le comunicazioni sociali. Ottavo faccia a faccia che ha visto coinvolti il sindaco uscente Enzo Lattuca (centrosinistra), Marco Casali (centrodestra) e Marco Giangrandi (Cesena siamo noi e liste civiche e centriste). A loro si è aggiunto per la prima volta Paolo Sensini, della lista “Per la Pace e il bene comune. Cesena viva e unita”.

Primo e doveroso tema proposto ai candidati quello dell’alluvione. Per Casali “i soldi necessari stanziati dal governo sono una certezza. Sussistono problemi procedurali, come avvenuto per altre calamità. Non dimentichiamo che quarant’anni di visione ambientalista della politica locale ci ha portato in questa situazione”.

Giangrandi ha sottolineato che “la politica non è stata capace di unità di intenti. Senza volontari Cesena non ce l’avrebbe fatta. È passato un anno, ma la programmazione per la messa in sicurezza del territorio è scarsa. Servono opere urgenti”.

Per Lattuca, a un anno dall’alluvione, “rimangono il dolore, la sofferenza. Siamo di fronte a fenomeni climatici diversi dal passato. Dobbiamo proteggere la presenza dell’uomo nell’ambiente in maniera diversa”. Sul tema il primo cittadino ha poi evidenziato ritardi e lacune del Governo e ha invitato a non strumentalizzare il dramma degli alluvionati per raccattare consensi elettorali.

Sensini ha negato il cambiamento climatico, bollandolo come ideologia: “Il problema è amministrativo. La Regione ha delle responsabilità: ha restituito allo Stato 55,2 milioni di euro per le manutenzioni del territorio. È l’abbandono dei terreni che porta ai disastri”.

Tanti i temi affrontati durante la serata. Sui giovani per Giangrandi “il Comune fa solo marketing”. Sugli anziani il “modello attuale non è sostenibile. Serve una consulta con le cooperative sociali del territorio per costruire una co-progettazione”. Sul futuro, Giangrandi rileva la necessità di “un nuovo quartiere dove sorgerà l’ospedale” e di un “focus sull’area Ippodromo che ora si sostiene solo grazie al Bingo”.

Casali ha sottolineato che “in campagna elettorale il centrodestra è l’unico a parlare di famiglia. Certi campi larghi e fluidi fanno fatica a trovare un punto d’incontro sui valori. Siamo gli unici ad affrontare il tema delle gravidanze difficili”. Sulla cultura Casali ha invitato a ripensare alla Malatestiana come a una “biblioteca in cui si fa ricerca scientifica, per attrarre un turismo di qualità”. Focus anche sulla sicurezza: “Per la stazione non servono progetti appariscenti, ma un presidio costante”. In caso di vittoria ha promesso di “rivedere i rapporti del Comune con Hera”.

Lattuca ha respinto molte critiche ai mittenti: “Chi critica solo senza fare proposte costruttive è candidato all’opposizione”. Da qui l’elenco di alcuni interventi: “Sugli affitti abbiamo approvato sette linee di intervento. Per le famiglie abbiamo aumentato i posti nido, potenziato i centri estivi, e reso gratis la materna per tutti”. Spazio anche a Cesena co-capoluogo: “Ci permetterà di avere più forze dell’ordine in città”.

Sensini ha invitato a “uscire dal palazzo” per riscontrare una “realtà agonizzate” e una “città ingessata che non ha saputo fare delle sue bellezze un volano”. Per il candidato “le attività artigianali sono sparite e si punta troppo sull’immigrazione per sostenere l’economia. Chi vuole studiare deve essere incentivato, ma la laurea non deve essere un dogma”.

Gli animi si sono accesi sul finire della serata quando, affrontando il tema della sicurezza, Sensini, organizzatore a livello locale e nazionale dei “No paura day”, ha parlato di una città chiusa e controllata dalle telecamere e ha ricordato la pandemia. “Non ho vissuto il fascismo – ha detto -. L’unica volta che ho provato limitazioni alle libertà è stata negli anni del Covid e sui vaccini si stanno scoprendo degli altarini”.

Seccata la risposta del sindaco Lattuca: “Sono orgoglioso di come abbiamo affrontato la pandemia. Sono grato a medici, operatori sanitari e vaccini perché abbiamo avuto meno morti. Non dobbiamo credere ai negazionisti. Non ci interessa nemmeno il confronto”. Dal pubblico, diversi sostenitori di Sensini hanno ricordato con veemenza a Lattuca di essere il “sindaco di tutti” e di portare più rispetto alle opinioni altrui. Sono seguiti minuti di subbuglio.

La serata si è chiusa con il direttore Zanotti che ha riportato la calma richiamando allo stile di dialogo e di ascolto con cui l’evento è stato impostato, per iniziativa del Corriere Cesenate. Ha infine lanciato un invito bonario, raccolto tra le decine e decine di messaggi pervenuti dal pubblico, a migliorare l’audio della sala, dopo le lamentele arrivate da tanti presenti. Una sollecitazione, più accalorata, è arrivata anche da Beppe Rotelle (al secolo Giuseppe D’Ursi), in lista con Marco Giangrandi, che ha segnalato per l’ennesima volta che l’ascensore del Palazzo del Ridotto non è adatto a persone in carrozzina, chiamando poi i Vigili del fuoco per farsi aiutare a scendere.

Sul Corriere Cesenate in uscita giovedì 30 maggio un ampio servizio sarà dedicato alla serata di confronto tra i quattro candidati alla carica di sindaco.

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Di seguito, la fotogallery di Sandra e Urbano fotografi (Cesena)

Confronto fra candidati | Flickr

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