Scrutinio concluso, Enzo Lattuca confermato sindaco di Cesena con il 65,15 per cento dei voti

La notizia era nell’aria da metà pomeriggio, tanto che si erano già tenuti festeggiamenti nella sede del Partito Democratico e in Comune (vedi notizia collegata). Alle 20,21 è arrivata l’ufficialità: con 98 sezioni scrutinate su 98, Enzo Lattuca è confermato sindaco di Cesena per un secondo mandato. Una vittoria larga, larghissima, proprio come la sua coalizione di centrosinistra. 

Enzo Lattuca ha ottenuto 31492 voti, pari al 65,15 per cento. Il Partito Democratico guida la coalizione con il 41.89 per cento (19625 voti). Segue Cesena 2024 (del vicesindaco uscente Christian Castorri) con il 9,11 per cento, il Movimento 5 stelle (“rinato” in veste nuova, dopo la purga dei militanti degli ultimi 10 anni) con il 4,89 per cento, “Fondamenta – Alleanza Verdi e Sinistra – Possibile – Psi” raccoglie il 3,92 per cento, la lista “Civica e Popolare” il 3,31 per cento. Chiude la coalizione l’alleanza tra Azione e Pri “Patto per Cesena” con il 2,62 per cento. Le liste di centrosinistra hanno raccolto nel complesso il 65,16 per cento, dato pressoché in linea con i consensi del loro candidato sindaco.

Marco Casali si è fermato a 12691 voti, pari al 26,26 per cento. Il maggior partito della coalizione a suo sostegno è Fratelli d’Italia con il 18,26 per cento (8556 voti), segue la Lega al 4,23 per cento Forza Italia al 2,94 per cento. Ultima ruota del carro la lista civica Insieme per Casali ferma all’1,14 per cento (il peggior risultato tra tutte e 14 le liste in competizione). Le liste di centrodestra nel complesso hanno riportato un 26,58 per cento, di poco superiore ai gradimenti per il loro candidato sindaco.

Marco Giangrandi ha raccolto 3332 voti (6,89 per cento). La sua coalizione “Cittadini al centro” vede al primo posto Cesena Siamo Noi con il 3,7 per cento, seguita dalla Lista civica Cambiamo (1,65 per cento). Ultimo posto in coalizione, e penultimo assoluto tra le 14 liste di Cesena, per Italia Viva-Cesena al Centro, con l’1,24 per cento dei voti. La coalizione civico-centrista ha ottenuto nel complesso il 6,59 per cento, qualche decimale in meno rispetto al proprio candidato sindaco.

Paolo Sensini ha ricevuto infine 819 voti (1,69 per cento), con il sostegno della lista “Cesena viva e unita per la pace e il bene comune” (1,67 per cento).

I votanti alle elezioni comunali a Cesena sono stati 49694 (62,32 per cento), in calo di oltre otto punti rispetto al 2019 (70,45 per cento). Ci sono state 453 schede bianche (0,91 per cento), 905 schede nulle (1,82 per cento) e due schede contestate, con voti non assegnati.

Consensi a confronto

Proponiamo ora un doppio confronto, rispetto a quanto raccolto dai partiti alle concomitanti elezioni europee a Cesena e rispetto alle amministrative di cinque anni fa.

Il Partito democratico alle comunali ha raccolto il 41,89 per cento, contro il 40,98 delle europee e il 32,03 del 2019 (più 9,86 per cento sulle precedenti amministrative).

Fratelli d’Italia alle comunali si è fermata al 18,26 per cento, mentre a queste elezioni europee ha preso a Cesena il 27,09 per cento. Rispetto all’1,65 per cento alle comunali del 2019, però, segna una crescita record di 16,61 punti percentuali. A livello locale la lista godeva del sostegno dei cosiddetti “Cattolici nel centrodestra”.

Il Movimento 5 stelle è stato il terzo partito più votato a Cesena alle europee con il 6,77 per cento. Alle comunali ha raccolto 4,89 per cento, in calo del 3,95 per cento rispetto al 2019. Come scritto, però, la lista comunale ha scontato l’azzeramento degli attivisti degli ultimi dieci anni, deciso dai vertici nazionali del Movimento, con il conseguente rientro di alcuni ex militanti storici (come Vittorio Valletta, già fondatore di Cesena Siamo Noi).

Alleanza Verdi-Sinistra, quarto partito più votato a Cesena alle europee con il 6,08 per cento, alle comunali si è fermata al 3,92 per cento, nonostante a livello locale comprendesse pure il Psi e Fondamenta. Segna comunque una piccola crescita rispetto a cinque anni fa (più 0,41 per cento), quando la lista “A sinistra articolo 1” (oggi in parte rientrata nel Pd) prese un 2,32 per cento e Fondamenta l’1,19.

Ben lontana dai suoi massimi storici è la Lega, che alle europee ha raccolto a Cesena il 4,97 per cento e alle comunali un ancor più basso 4,23 per cento. Alle precedenti amministrative, con il 19,41 per cento elesse quattro consiglieri, il calo alle comunali è dunque del 15,18 per cento (voti passati, in gran parte, a Fratelli d’Italia).

A differenza di altre realtà italiane, a livello locale non brilla Forza Italia che con un 4,93 alle europee a Cesena resta dietro la Lega fallendo il sorpasso fra alleati. Ben peggiore il dato delle comunali, pari al 2,94 per cento, comunque in lieve crescita (0,06 per cento) rispetto alle amministrative del 2019.

Settimo partito alle europee è stato Azione-Siamo Europei. Il partito di Calenda, comprendente nel cartello il Partito repubblicano, ha preso il 3,21 per cento a Cesena, mentre alle europee si è fermato al 2,62 per cento. Rispetto al 2,27 per cento del Pri alle comunali 2019, si registra una piccola crescita (0,35 per cento).

Stati Uniti d’Europa (lista tra i renziani di Italia Viva, +Europa di Emma Bonino e altri) alle europee a Cesena ha preso il 2,94 per cento. Voti più che dimezzati alle comunali, dove ha raggranellato appena l’1,24 per cento dei consensi. Il confronto con le comunali del 2019 non è possibile dato che, al tempo, Italia Viva non esisteva e Matteo Renzi era ancora nel Pd.

Tra le liste senza corrispondenze dirette con le elezioni amministrative, alle europee a Cesena hanno preso voti anche “Pace, terra, dignità” (1,96 per cento), Libertà (0,67 per cento), Alternativa popolare (0,35 per cento), Südtiroler Volkspartei (0,07 per cento).

In ambito prettamente locale, la realtà civica più importante in assoluto si rivela Cesena 2024, “creatura” del vicesindaco uscente Christian Castorri, che sfiora il raddoppio dei consensi. Con il 9,11 per cento, cresce del 4,28 per cento rispetto alle comunali del 2019 (quando già registrò una buona crescita rispetto al 2,37 preso nel 2014 con il nome “Semplicemente Cesena”).

Crollo di gradimento invece per “Cesena siamo noi”, passata dal 9,12 per cento del 2019 al 3,70 odierno. Il dato è più basso persino del 3,85 per cento raccolto agli esordi della lista (elezioni 2014).

Voti in aumento per la lista “Civica popolare”. Il 3,31 per cento raccolto è più alto dell’1,46 per cento rispetto al 2019, quando i consensi furono dell’1,85 per cento come “Popolari per Cesena”.

Crollo di voti anche per la lista civica “Cambiamo” (che nel 2019 esprimeva Andrea Rossi come candidato sindaco della coalizione di centrodestra). Passata al centro dell’agone politico, la lista di stampo liberal-democratico ha raccolto l’1,65 per cento, ben lontano dall’8,42 precedente (meno 6,77 per cento).

Non esistevano nel 2019, e dunque non è possibile confrontare il loro andamento, le liste civiche “Pace e Bene comune” (espressione del creatore dei “No paura day”) e “Insieme per Casali”, coordinata da Fabrizio Faggiotto.

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Il video dell’arrivo del sindaco a palazzo Albornoz:httpss://www.youtube.com/watch?v=jbfbNW2iEOg

Il video del discorso nel salone del Consiglio comunale dopo la riconferma a sindaco: (CLICCA QUI)

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