Dall'Italia
Scuola, il messaggio del direttore regionale agli studenti
Essere ‘cigni neri’ al tempo del Coronavirus: è l’invito rivolto dal direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Stefano Versari, ai “giovani che fanno scuola ma non a scuola”.
“So che avete una voglia immensa di vita, di senso, di comprendere la realtà ─ scrive ─. Siete appassionatamente curiosi. E il Coronavirus ci sta chiedendo di essere persone diverse, non soltanto fino a quando l’infezione passerà, perché passerà prima o poi. Questa realtà sta rapidamente cambiando il nostro essere. Stiamo diventando diversi da ciò che eravamo. E quando l’identità cambia non si può tornare quelli di prima. Si può andare avanti, ma è impossibile tornare quel che si era”.
Versari sprona studenti e studentesse a essere il ‘cigno nero’ di questo Coronavirus. L’espressione, derivante dal saggio di Nassim Nicholas Taleb (The black swan), viene usata per indicare un evento imprevedibile che cambia le convinzioni precedenti.
“Sostenuti dai genitori e dai docenti, saprete farne occasione di cambiamento ─ prosegue nella lunga lettera ─. Sarete capaci di costruire il futuro dalle sfide della realtà. Imparerete a fare un tipo diverso di scuola. Ad essere di maggiore aiuto fra voi. A usare internet non soltanto per chattare ma anche per ricordarvi di cosa fu l’impresa dei Mille e perché ancora oggi crediamo sia importante saperlo. Imparerete ad ‘adottare un nonno’, per andare a fargli la spesa. Imparerete anche a raccogliere fondi per gli ospedali. Imparerete, in qualche caso, ad insegnare ai vostri insegnanti come utilizzare al meglio le nuove tecnologie. Ripenserete con loro il mondo digitale. Imparerete pure, camminando questo tempo con i vostri genitori e insegnanti, ad avere paura, senza terrore. La paura attiva le difese naturali e va gestita. Il terrore paralizza e va sconfitto. Per questo motivo, chiede e donate, ascolto e parola”.