Serata dedicata alla sfida tra Gimondi e Mercks

Il Panathlon club di Cesena anche quest’anno ha dedicato la conviviale del mese di luglio al ciclismo. Nella cornice del ristorante la Spiaggia dell’hotel da Vinci di Cesenatico, la scorsa settimana Dionigio Dionigi patron del sodalizio cesenate assieme ai più stretti collaboratori ha organizzato la serata dedicata alla presentazione del nuovo libro del giornalista e cronista Giorgio Martino. Oltre all’autore ospiti al tavolo della presidenza c’erano Vittorio Adorni vincitore del giro d’Italia del ’65, Giancarlo Ferretti ex ciclista e direttore sportivo di grandi squadre fra le quali Bianchi, Ariostea e Fassa Bortolo, il sindaco di Gatteo Gianluca Vincenzi, Pino Buda della Sidermec e il vicesindaco di Cesena Cristian Castorri.    

“Gimondi e Mercks la sfida” ripercorre la storica lotta dei due campioni che dal 1965 al 1978 hanno suscitato forti emozioni agli appassionati dello sport sulle due ruote. “Vi era una sana competizione ai tempi di Gimondi e Mercks – ha esordito il presidente Dionigi -. Per molti anni hanno condiviso il palcoscenico del ciclismo a suon di vittorie anche se Gimondi avrebbe potuto vincere molto di più se non avesse incontrato Mercks, ‘il cannibale’. Martino è entrato nelle loro vite – ha continuato –  e questo libro è l’ulteriore dimostrazione che per molti anni il ciclismo sono stati loro e sono diventati grandi sia come campioni che come uomini”.

Per Giorgio Martino il ciclismo di oggi manca del gusto della sfida: “Vi sono state altre famose rivalità oltre a quella fra Gimondi e Mercks – ha esordito -. Basti pensare a Girardengo e Binda, Coppi e Bartali, Saronni e Moser, fino a quella più recente fra Chiappucci e Bugno. Nel mio libro ho raccontato della coppia che ha rappresentato più di tutte le nuove realtà sociali e il nuovo modo di vivere e raccontare il ciclismo”. Vittorio Adorni, che ha vissuto in prima persona quella storica sfida. è stato anche compagno di squadra di entrambi i campioni: “Di Mercks sono stato partecipe del suo debutto in una squadra italiana, mentre di Gimondi sono stato testimone del suo debutto nel professionismo e compagno di squadra. Sono rimasto un paio di anni al suo fianco – ha concluso – e gli ho addirittura fatto conoscere la donna che è poi diventata sua moglie”.