Situazione frane. Il sindaco di Sarsina: “La ricostruzione sarà una maratona”

A distanza di due mesi dall’inizio dell’alluvione, che ha colpito con violenza tutta la Romagna e anche il territorio di Sarsina, abbiamo sentito il sindaco Enrico Cangini che fa un bilancio di quello che è avvenuto e getta uno sguardo sull’immediato futuro.

 

“Sono stati due mesi difficilissimi e ancora oggi – dice il primo cittadino – girare per il territorio e vedere ancora centinaia di ferite aperte e di squarci tra le nostre belle colline, mi provoca grande dolore. Nondimeno tali sentimenti sono stati in grande parte compensati dalla prova di laboriosità e generosità che centinaia di cittadini e imprese hanno dimostrato nell’emergenza”.

 

Il sindaco ricorda l’impegno di tanti. “È nei momenti di difficoltà che ciascuno dà il meglio di sé e i talenti vengono messi a frutto – prosegue Cangini -. Il mese di maggio è stata una vera e propria apocalisse a cui non saremmo riusciti a farvi fronte senza il lavoro indefesso dei corpi dello Stato (Carabinieri, Esercito, Soccorso Alpino e Vigili del Fuoco…), dei volontari di Protezione Civile, delle ditte di movimento terra del posto, della Misericordia di Sarsina e la Pro Loco di Ranchio, dove per quattro settimane è stato allestito un centro di assistenza alla popolazione che ha distribuito centinaia di pasti al giorno gratuitamente a lavoratori di ogni sorta”.

 

E poi la solidarietà tangibile. “Inoltre – dice ancora Cangini – il nostro Comune è stato oggetto di una concreta solidarietà che ci ha scaldato il cuore. Ci sono pervenuti aiuti da tutte le parti dell’Italia e anche da fuori i confini nazionali. I nostri Comuni gemellati ci hanno sostenuto così come tante imprese e cittadini che liberamente hanno donato al Comune di Sarsina dimostrando una grande fiducia nel nostro operato. Ammontano a oltre 100.000 euro le donazioni che abbiamo ricevuto”.

 

Adesso, anche per Sarsina, come per tutti i comuni della collina di Romagna, inizia la partita più lunga della ricostruzione, “una vera e propria maratona”, sottolinea il sindaco.

 

“In questo momento non abbiamo più nessuna frazione isolata – precisa Cangini -. Abbiamo da poco aperto la frazione di San Martino in Appozzo e nei prossimi giorni lavoreremo per aprire anche l’accesso all’abitato di Campiano da Ranchio. Nonostante ciò ci sono diversi nuclei familiari che ancora hanno un provvedimento di evacuazione per via di frane incombenti su abitazioni. Inizialmente erano circa 70 persone a essere fuori casa. Poco a poco, il numero sta diminuendo perché si stanno risolvendo le varie situazioni di pericolo e in questo momento gli evacuati sono 48. Nei prossimi giorni il numero scenderà sensibilmente perché, grazie a un contributo di 100.000 euro di Acer stiamo lavorando alla rimozione di una frana incombente che è prossima a un condominio di Edilizia residenziale pubblica dove vivono 20 persone che nei prossimi giorni potranno fare ritorno alle loro abitazioni”.

 

Le situazioni più critiche continuano a essere quelle di Quarto e quella di Ranchio. Su Quarto il sindaco precisa che “c’è il problema dell’interruzione della viabilità sulla SS71 che separa Quarto da Turrito. Abbiamo un confronto costante con Anas che si è impegnata a riaprire entro settembre. Nell’area del crollo è già stata fatto il lavoro sulla scarpata di monte ed è terminata la progettazione sul lato valle”.

 

A Ranchio sulla SP 29 sono iniziati i lavori col ragno e i rocciatori al fine di arrivare a una riapertura a senso unico alternato. “Oltre al lavoro in scarpata – fa sapere Cangini – la Provincia prevede di installare delle reti e dei new jersey per mettere in sicurezza la rete viabile. Sulla stessa strada, nella zona di Linaro, i lavori termineranno entro la settimana prossima”. Questi interventi sono considerati fondamentali per i trasporti scolastici del prossimo autunno. 

Nel complesso sono state censite oltre 200 frane sul territorio comunale di Sarsina per un danno complessivo di oltre 30 milioni di euro, riferito solo alle strade comunali e vicinali. “Confidiamo nella struttura commissariale – conclude il sindaco – che sta iniziando in questi giorni il proprio lavoro, per consentirci di affrontare il prossimo inverno”. E poi la speranza, con un detto dialettale: Sl’è notà us farà dè” (Se è notte, poi si farà giorno, ndr).