Spuntano foto di Francesco Girardi in città

I volti delle persone in fuga dalla guerra in Ucraina spuntano in luoghi insoliti della città. Prima sulla rete del cantiere dell’ex mercato ortofrutticolo in via Cavalcavia, poi al liceo scientifico ‘Righi’. Qui il reportage fotografico ‘War sucks’ (‘La guerra fa schifo’) di Francesco Girardi,  composto da una ventina di immagini, è stato appeso per qualche giorno la scorsa settimana nei punti di maggior passaggio della scuola. Sabato scorso circa 250 studenti hanno incontrato l’autore e organizzato nel cortile dell’Istituto un flash mob con il simbolo della pace (foto).

La caratteristica di questa mostra, scaturita dal viaggio sulla linea di confine tra Polonia e Ucraina che Girardi ha intrapreso dal 5 al 12 marzo, è che viene allestita la notte, in luoghi del quotidiano, e senza alcun preavviso. “È per provare a simulare in chi la osserva l’effetto che hanno avuto gli ucraini il 24 febbraio quando si sono ritrovati improvvisamente sotto le bombe ─ spiega l’autore, che non vuole svelare il luogo della prossima esposizione ─. Sarà un’installazione momentanea, come spero lo sia questa guerra”.

Sono gli occhi di chi fugge i veri protagonisti dei suoi ritratti. “In quasi tutti gli scatti le persone guardano verso la macchina fotografica, volevo trovare un dialogo con loro. Nei loro occhi ho rivisto quelli di mia nonna durante i suoi racconti sulla seconda guerra mondiale”.

Un’esperienza carica di emozioni che il fotografo, residente da tanti anni a Cesena, ha compiuto con il supporto di un collega polacco. Tra le città toccate, ci sono Medyca e Hrebenne, verso cui si sta riversando chi cerca rifugio dalla terribile invasione russa. “Se si può trovare una cosa bella in tutto questo è che ero partito da euroscettico e sono tornato a casa consapevole che sta nascendo un cuore e un’identità europee nelle persone”, conclude Girardi.