Cesena
“Stanchi e felici, concludevi così ogni escursione: ‘Dai, che rifacciamo il giro…’”
Una vita di buone relazioni, di grande amore per la famiglia, di rispetto per gli amici, di passione per la montagna. Oggi pomeriggio la comunità parrocchiale di San Pio X e tanti amici si sono stretti alla famiglia di Massimo Casadei, morto venerdì scorso in seguito a una malattia, da due anni inesorabile compagna di viaggio.
Settantasei anni, Casadei lascia la moglie Elide e i figli Stefania e Mirco, i tanto amati nipoti, la mamma Pia, fratelli e sorelle. La passione per la montagna che ha condiviso con tanti amici ha caratterizzato la sua vita. Oggi il suo feretro era affiancato dal picchetto di quattro “penne nere”, alpini con cui ha condiviso gli anni giovanili e poi oltre.
La Messa è stata presieduta dal parroco di San Pio X don Fabio Pagliarani: “In questa celebrazione rendiamo grazie per le belle relazioni che Massimo ha stretto, in cui Dio si è reso presente. Ciò che è stato vissuto nell’amore durerà per sempre”, le parole di don Fabio all’inizio della celebrazione. Insieme a don Fabio ha concelebrato don Theo, parroco di Santa Maria Nuova, che ha conosciuto Massimo in occasione delle vacanze estive interparrocchiali nel 2012 e negli anni a seguire. Sono sue le parole dell’omelia: “Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà. Questo abbiamo ascoltato nella lettura di oggi, e questo ben si addice a Massimo. In lui ho conosciuto un uomo discreto, mite, dolce. Nel gruppo in montagna, era uno nei nostri punti di riferimento per conoscenza del camminare in montagna, per disponibilità. In cammino si condivide tanto: parole e passi che trasmettono amore. Oggi Massimo ha raggiunto il suo traguardo, ed era pronto. Oggi siamo così numerosi e ognuno ne ricorda la pacatezza, la capacità di unione, l’attenzione per chi gli era accanto, il grande amore per la famiglia. Oggi lo piangiamo con cuore pieno di amore e speranza, perché Massimo è nelle braccia del Padre e da lì continuerà ad accompagnare la famiglia: non lo vediamo con gli occhi degli uomini, lo vedremo con gli occhi del cuore. Terrà sempre alta la bandiera”.
Sono seguiti le parole cariche di commozione della figlia: “Mi mancherai come l’aria… Resterai sempre il mio guerriero”. E degli amici Mirella e Marco: “La notizia della tua morte è stata per noi come una folata di vento gelido. Portiamo nella mente e nel cuore tanti momenti trascorsi insieme: le camminate fra le bellezze della montagna, le foto, le risate. Un’amicizia, la nostra, che si è consolidata nel tempo. Sei stato un esempio: mai ti sei arreso al pessimismo e hai affrontato questo tempo difficile con coraggio e volontà, consapevole della bellezza di avere accanto la famiglia”.
“Mi sento privilegiato di averti avuto come amico – sono le parole di Marco -. Un’amicizia nata nell’ambito del lavoro, che si è arricchita con le passioni comuni della bicicletta e della montagna. Insieme abbiamo fatto piccole e grandi imprese, come le salite al ghiacciaio del Monte Rosa e del Monte Bianco. Stanchi e felici, concludevi così ogni escursione: ‘Dai, che rifacciamo il giro…’.
“Quando mi hai comunicato al telefono della malattia, mi sembrava che mi raccontassi la vita di un altro – sono le parole commosse di un’amica compagna di tante avventure in montagna -. Tu che avevi sempre la parola giusta per farmi coraggio anche nei tiri più difficili. Tu che imparavi sempre. Tu che avevi parole gentili con tutti, trasmettevi forza e coraggio. Nei nostri lunghi viaggi raccontavi storie, tornavamo felici. Ora ti lascio andare con tristezza: buon viaggio caro amico di cordata. Ora scala tutte le montagne del Paradiso”.
Parole e note ad accompagnare l’ultima salita di Massimo: il coro della sezione del Club alpino di Cesena, di cui Massimo faceva parte e oggi presenti numerosi, hanno chiuso la Messa con il canto “Signore delle cime”: Dio del cielo, Signore delle cime, un nostro amico hai chiesto alla montagna. Ma ti preghiamo, su nel Paradiso lascialo andare per le tue montagne. Santa Maria, Signora della neve, copri col bianco soffice mantello il nostro amico, nostro fratello, su nel Paradiso lascialo andare per le tue montagne”. A introdurre il canto, in rappresentanza degli alpini di Cesena, Tommaso Magalotti: “Negli ultimi giorni vissuti nella sofferenza, Massimo ha cercato leggerezza nel ricordo di tante imprese vissute in montagna, di tanta bellezza vista e condivisa, di paesaggi sconfinati, di impegno. La sua passione aveva lontane radici: è stato una ‘penna nera’ e sempre è stato vicino al gruppo con collaborazione, mettendo a disposizione le sue capacità tecniche. Questo momento di mestizia e di distacco vuole essere anche un momento di gioia per lui, che ora scala alte montagne”.