Superiori, il territorio di Forlì-Cesena si prepara al rientro in classe: “Uno sforzo organizzativo enorme”

Più autobus sulle strade negli orari di ingresso e uscita da scuola, meno assembramenti sui treni, maggior comunicazione tra scuole e famiglie.

Sono alcune delle conclusioni condivise al tavolo operativo, coordinato dalla Prefettura di Forlì-Cesena, istituito per il rientro a scuola degli studenti alle scuole superiori, in presenza al 75 per cento, dal 7 gennaio prossimo.

Un incastro logistico difficile, che ha visto ragionare Start Romagna, Trenitalia-Tper, dirigenti scolastici e Provveditorato, amministrazioni comunali e provinciale, unite da un obiettivo: scongiurare l’ingresso a scaglioni.

Nel caso in cui non fosse stato possibile garantire un trasporto pubblico adeguato, infatti, l’unica strada possibile sarebbe stata quella di scaglionare ingressi e uscite su intervalli di due ore (per consentire il giro dei mezzi al capolinea). Con grosse difficoltà per tutti, dalle scuole alle aziende di Tpl, per non parlare delle famiglie.

Così non è stato: “Questo tavolo è stato protagonista di uno sforzo organizzativo enorme – ha spiegato oggi in conferenza stampa il prefetto di Forlì-Cesena Antonio Corona – e tutti quanti, dalle aziende alle istituzioni, meriterebbero una standing ovation per aver concluso i lavori in appena una settimana. Si è partiti da una verifica sulla capacità del Tpl per poi passare al censimento degli studenti delle scuole superiori, portato a termine dagli istituti in pochissimo tempo. Non abbiamo raccolto dati precisi fino all’unità, ma assai verosimili e che hanno consentito un’utile programmazione”.

Le stime vedono 12mila studenti superiori del forlivese e del cesenate (sui 19mila della provincia) ricorrere ai bus, a fronte di 1300 che si affidano al treno. Tenuto conto del limite in presenza del 75 per cento a scuola, oltre che delle riduzioni di posti a sedere a bordo per il distanziamento sociale e dei viaggiatori non studenti, l’offerta dal 7 gennaio sarà di circa 10mila posti di Tpl nelle fasce orarie di interesse degli studenti.

“Si tratta comunque di un modello teorico, basato su delle stime – ha ammonito il prefetto – dunque non escludiamo che possa andare incontro a criticità una volta testato in pratica. Per questo ci sarà un periodo di monitoraggio, con una sorta di quartiere generale operativo sin dalla prima mattina, in collegamento con tutti gli attori, dalle aziende alle scuole, per verificare le criticità in tempo reale e seguire lo sviluppo della situazione”.

Per riuscire a garantire le corse in più, Start Romagna si è impegnata ad acquisire temporaneamente altri mezzi sul mercato (16 autobus, che si aggiungono ai 31 già aggiunti nel settembre scorso e ai 225 dedicati al trasporto scolastico, per un totale di 272), mentre Trenitalia-Tper (impossibilitata ad aggiungere altri vagoni ai nuovi treni a composizione bloccata) si è impegnata ad evitare assembramenti distribuendo meglio i viaggiatori lungo i binari e nei vagoni.

Anche Start Romagna vedrà operare a terra degli steward, collegati in tempo reale con la centrale operativa e le forze dell’ordine. Sempre sul tema della sicurezza, le telecamere di sorveglianza presenti all’interno dei bus potranno essere azionate non solo dall’autista, ma anche da remoto, per controlli in tempo reale della situazione.