Cesena
Tanta gente al funerale della prof Franca Bazzocchi
Tanta gente, da non contenerla tutta, questa mattina in chiesa, nella parrocchiale di Madonna delle rose, per il funerale della professoressa di Scienze, Franca Bazzocchi. La docente era deceduta venerdì scorso, 30 agosto (cfr notizia in “Leggi anche”). Per anni è stata insegnante di Scienze in diversi istituti superiori della città.
Il rito funebre è stato presieduto dal parroco, don Pierluigi Tonelli. Con lui hanno concelebrato l’assistente ecclesiastico di Comunione e liberazione, don Stefano Pasolini, il suo predecessore come assistente di CL, don Onerio Manduca, don Ernesto Giorgi, don Gian Piero Casadei, don Giovanni Savini, don Maurizio Macini e don Altenio Benedetti.
All’inizio della celebrazione eucaristica, don Stefano Pasolini, assistente ecclesiastico di Comunione e liberazione, ha letto un messaggio fatto pervenire dal vescovo Douglas alle sorelle della casa Memores Domini di via Pla, a Cesena. Ecco il testo. “Care sorelle, venerdì mi avete comunicato della morte di Franca. Sono vicino a voi per la perdita di una cara sorella, In realtà non l’avete perduta, ma riacquistata in cielo come protettrice ora con una particolare intercessione per voi, per il Movimento e per tutti. La sua testimonianza di donna educatrice e di fede robusta e solida è una preziosa eredità che nel suo ricordo di solleciterà a continuare il vostro cammino di fede e di comunione nella chiesa. Negli incontri che ho avuto con lei la ricordo come una donna amante di Cristo e della Chiesa. Mi rammentava il suo servizio presso monsignor Maggiolini, sapendo che era stato vescovo di Carpi per diversi anni. L’affido con la mia preghiera al Signore perché le doni il premio della pace eterna.
Douglas Regattieri, vescovo
Di seguito pubblichiamo l’omelia tenuta da monsignor Onerio Manduca, già assistente spirituale di CL a Cesena. Ecco il testo.
Siamo davanti al mistero della morte, eppure abbiamo cominciato cantando. Addirittura abbiamo cantato “Alleluja”, che può dire anche allegria. È la Chiesa, madre buona, che ci dona attraverso la liturgia l’incontro con Gesù, perché al centro della liturgia non c’è il defunto, ma Gesù risorto.
E, venendo qui, abbiamo avuto la grazia di incontrare Gesù nei segni, che sono soprattutto le parole di Gesù, la nostra presenza, la presenza del cero che è lì davanti alla bara e che si accende il Sabato Santo, cantando: “Lumen Christi”, Cristo è la luce della vita. Ed anche la presenza della Franca è un segno.
E lasciatemi dire questo: “Franca, ti chiedo perdono. Tutte le volte che ci vedevamo mi dicevi: Io voglio stare dove c’è Gesù”. Adesso hai avuto la grazia. Voi non potete credere quanto è confortante per un prete avere degli amici che vivono così.
Allora oggi siamo qui per chiedere a Gesù, alla Madonna e anche alla Franca che ci facciano vedere Gesù e che ci facciano amare Gesù.
Ero presente quando la Franca fece la professione di verginità ed era al centro della sua giovinezza. Quando è tornata a casa, io ho parlato con dei suoi alunni e si capiva, da quel che dicevano, che lei viveva una maternità: oltre ad insegnare le sue materie, insegnava a vivere. E qui ho una cosa troppo personale, che non posso dire, perché tradirei un segreto.
Per questo chiediamo, continuando la Messa – ricordandoci le parole di Pietro quando erano andati via tutti e Gesù disse: “Volete andarvene anche voi?” e lui rispose: “Dove andiamo a sbattere la testa senza di Te?” – che ognuno di noi, andando a casa, possa dire con sincerità le stesse parole.