Cesena
Tariffa rifiuti in calo per il secondo anno di fila
Nuovo calo per la Tari, tariffa che copre le spese di raccolta e gestione dei rifiuti urbani. Quest’anno le famiglie cesenati pagheranno in media il sei per cento in meno, mentre aziende e imprese il 7,5 per cento in meno. Già lo scorso anno la Tari era diminuita di qualche punto percentuale.
“Non si tratta di uno spot elettorale – ha assicurato il sindaco Paolo Lucchi – ma di un trend che prosegue, di tagli che poggiano su di una riduzione dei costi e sul recupero dell’evasione”.
Nel solo anno 2018, in effetti, il Comune ha recuperato un milione e 375mila euro, allargando la platea dei contribuenti grazie all’emersione di 714 utenze e di oltre 166mila metri quadrati mai dichiarati. “Abbiamo attuato lo slogan di piazza: pagare tutti per pagare meno” ha aggiunto Lucchi.
Il trucco? Aver riportato la gestione dei database, fino a qualche tempo fa gestiti da Hera, all’interno del Comune: “Incrociando i dati – ha commentato il vicesindaco Carlo Battistini – sono emerse discrepanze ed elusioni”.
Al calo delle tariffe contribuisce anche, in parte, il minor costo del servizio approvato da Atersir (da 15,98 milioni a 15,42 milioni di euro per l’anno in corso).
Quanto risparmierà una famiglia? In una casa di 100 metri quadrati, abitata da tre persone, la Tari passerà da 255,83 euro a 241,10 euro. Aggiungendo anche il taglio dello scorso anno il risparmio è di 22,12 euro nel biennio (al netto dell’addizionale provinciale).
Sconti più decisi per le attività economiche. Nel giro di due anni un ufficio di 150 metri quadrati è passato da 621 euro (2017) a 603 euro (2018), mentre nel 2019 pagherà 556,50 euro.
Confortante il calo costante dei rifiuti indifferenziati (avviati verso le discariche o gli inceneritori), passati dalle oltre 38mila tonnellate del 2009 alle 24mila tonnellate abbondanti del 2017.
Nello stesso periodo la raccolta differenziata è cresciuta dal 44,11 per cento al 63,79 per cento (attestandosi poi nel 2018, secondo dati provvisori, al 65,5 per cento).
Con l’estensione della raccolta porta a porta al quartiere Rubicone (nella seconda metà dell’anno) e alle aree rurali, il Comune potrà poi cominciare a lavorare sulla tariffa puntuale, dove chi produce più rifiuti più paga: “Servirà un periodo di sperimentazione – ha comunicato l’assessora all’Ambiente Francesca Lucchi – per consolidare la metodologia. Poi la tariffa puntuale potrà partire”.