Tedx Cesena: “Il mondo ha bisogno di relazioni”

Alle soglie del terzo millennio, e nonostante l’alleanza con la scienza e la tecnologia, l’uomo è ancora in cerca di risposte.

Ieri sera al teatro Bonci grazie agli otto speech di TedXCesena, in tema “Abracadabra”, le grandi sfide in cui è impegnata l’umanità in questo primo trentennio degli anni duemila si toccavano con i cinque sensi: sfide lontane per le generazioni anche recenti, incombenti per i boomer ma anche per le generazioni M e Z (per gli Alpha c’è ancora tempo).

Come gestire l’ecoansia e affrontare la riconversione ecologica, cosa ci insegna l’esplorazione dell’universo, come rapportarci con l’ingresso a tutto campo dell’intelligenza artificiale, come gestire la coesistenza tra le generazioni e tra gli esseri viventi su un pianeta ormai stretto per tutti?

Siamo abituati a cercare le risposte nella scienza, negli algoritmi e nelle tecnologie più avanzate. La realizzazione delle grandi missioni spaziali – ha spiegato per esempio Andrea Accomazzo, dal 2013 capo della Divisione missioni interplanetarie dell’Agenzia spaziale europea che per mestiere organizza missioni verso Mercurio, Marte, Giove e la Luna – si richiama alle più elementari forze fisiche, osservabili anche nella vita di tutti i giorni. La risposta all’ecoansia delle giovani generazioni è possibile, la dobbiamo chiedere alle nuove tecnologie attive su vari fronti, ha spiegato Monica Colombera, avvocato dell’anno Energie rinnovabili nel 2021, coinvolta nelle maggiori operazioni in campo energia e infrastrutture, così come alle sofisticate tecnologie del suono attinge la giovane sound artist inglese Alice Boyd per le sue composizioni. Ascoltare a occhi chiusi la sua musica ieri sera, nel buio del teatro, è stata una immersione nelle più inesplorate profondità oceaniche. Ma per arrivarci, ha spiegato Alice, bisogna ascoltare prima il suono dei boschi secolari e dei giardini dietro casa.

Il rischio che corriamo, altrimenti – ha avvertito Luca Baraldi, esperto di diplomazia culturale e di economia della cultura, dal 2019 immerso nei meccanismi dell’intelligenza artificiale – è di chiedere alla tecnologia di decifrare il codice del mondo al posto nostro. Non affidarsi ai codici per non perdere le complessità, ha suggerito il linguista Andrew Campbell Halavais, affidare alle aziende anche il ruolo di comunità sociali, ha indicato Giovanni Siri, psicologo e consulente di comunicazione d’impresa, sulla via dell’integrazione tra il management scientifico e quello relazionale. Perchè la convivenza e la coesistenza sono le chiavi da impugnare, come ci dimostra continuamente la natura. Parola di Mia Canestrini, zoologa, scrittrice, presentatrice, esperta di lupi. Lo abbiamo maltrattato e isolato il lupo la cui “sopravvivenza” ancora oggi è un segnale di come la natura non sia un giardino in cui si può fare tutto. Nessuno si salva da solo, ha dimostrato infine il mentalista Francesco Tesei con un gioco stupefacente che ha coinvolto l’intero pubblico del gremito Bonci, per dimostrare che i numeri, la scienza, le sofisticate tecnologie hanno bisogno sempre delle relazioni.