Terra Santa, prosegue il viaggio guidato da don Gabriele Foschi

In Terra Santa per vedere, per aprire cuori, per superare paure. Prosegue il pellegrinaggio sulle orme di Gesù promosso da don Gabriele Foschi, guida biblica e parroco di Sant`Egidio di Cesena, insieme a don Filippo Cappelli parroco di Budrio di Longiano e don Tonino Domeniconi parroco di Gambettola, Bulgaria e Bulgarnò. Una trentina i pellegrini che da domenica scorsa fino al 13 agosto vivono giornate di visite, celebrazioni e condivisione.

Di grande emozione il rinnovo delle promesse battesimali celebrato mercoledì mattina sulle rive del fiume Giordano: “Pour l’eternité” le parole del canto di pellegrini camerunensi anche loro al Giordano, che ha accompagnato l’immersione nelle acque del fiume e la preghiera. A Gerico la celebrazione della Messa in una parrocchia cattolica guidata da frati francescani, a poco distanza dall’albero di sicomoro. “Oramai a metà pellegrinaggio, come Zaccheo – l’invito di don Gabriele all’omelia – facciamoci guidare dalla curiosità e poniamoci la domanda: cosa si agita nel nostro cuore e nella nostra mente? Cosa ci ha spinto a essere qui? Sono domande di vita e di pienezza, le stesse che sempre agitano la vita di ciascuno”. Riprendendo il Vangelo con il racconto del pubblicano Zaccheo, ha proseguito don Gabriele: “Gesù passa, volge lo sguardo e tra la folla vede Zaccheo. Nel salire sull’albero di Zaccheo, Gesù vede un uomo che si è disarmato, non si è messo sulla difensiva, ma si è lasciato coinvolgere”.

È di ieri a Betlemme la visita alla basilica della Natività, dove coabitano diverse realtà religiose. Nella grotta di San Giuseppe, con la preghiera dell’inno “Oggi è nato per noi il Salvatore” si è aperta la celebrazione eucaristica con le letture del Natale. Con la nascita di Gesù – le parole di don Gabriele all’omelia – il Signore ci fa capire il valore autentico e pregnante del corpo umano, che è capacità di relazione, di fare comunione con gli altri. È canale di trasmissione. Dio si è fatto carne per conversare amabilmente con noi, nella nostra vita. Si è fatto uomo: è` il senso profondo dell’umanità, per l’eternità. È mistero di comunione, tanto elevato da non averne comprensione idonea. Un mistero robustoso, direbbe san Francesco. Torniamo a casa ricordandoci il valore corporale e umano di questo mistero: quando muore un uomo, è l’umanità intera che piange. Ciascuno di noi ha un valore infinito”.

La Messa è proseguita con lo scambio della pace trasmesso dalle piccole sorelle Luce e Petra, due delle quattro figlie di una coppia di sposi del Canton Ticino (Svizzera) che poche ore prima avevano battezzato l’ultima nata Rua Maria. La piccola Rua Maria, tra le braccia di don Filippo Cappelli, ha così preso parte alla benedizione finale (foto qui sotto). Nel dedalo di grotte della basilica della Natività, i pellegrini hanno sostato per un breve momento di preghiera.

Oggi, venerdì 11 agosto, il gruppo si recherà sul Monte degli Ulivi, a Gerusalemme, e visiterà l’edicola dell’Ascensione, la grotta del Pater Noster, l’orto del Getsemani e il muro del Pianto. Infine sarà la volta del cenacolo.