Terremoti e non solo, alla scoperta dell’Ingv

Cinque incontri a Cesena con l'Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia

Marco Olivieri (Ingv) con l'assessore comunale alla Cultura Camillo Acerbi

Appuntamenti nell’ultima settimana di marzo con ricercatori ed esperti

In prima linea ogni volta che sussulta la Terra, l’Ingv-Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia in realtà si occupa di tanto altro. Per celebrare i 25 anni dalla sua fondazione organizza a Cesena un ciclo di cinque incontri in programma l’ultima settimana di marzo.

La rassegna, presentata questa mattina in Biblioteca Malatestiana, è in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura, l’Archivio di Stato sezione di Cesena, l’Istituto ‘Garibaldi-Da Vinci’ e il Campus universitario.

L‘Ingv è scaturito da un’idea di Enzo Boschi con la fusione, nel 1999, di enti di ricerca preesistenti e le tante sedi ne hanno favorito l’interazione con il territorio. È componente fondamentale del servizio nazionale della Protezione civile. In regione ha una sezione a Bologna, all’interno del Dipartimento di Fisica e astronomia dell’Unibo, e una sede distaccata a Ferrara, sempre all’interno dell’Università.

La parola ai ricercatori

Forte è la componente di ricercatori provenienti da Cesena, come Marco Olivieri. “Le celebrazioni del nostro anniversario vanno in due direzioni: portare più ricercatori per far crescere l’Istituto e andare sul territorio per condividere le conoscenze con la cittadinanza, e magari incentivare i giovani a studiare queste discipline – afferma Olivieri dell’Ingv di Bologna –. L’Italia ha nel mondo il record dei terremoti storici grazie alla ricca documentazione conservata in particolare negli archivi di Stato, che danno un contributo fondamentale per capirne la frequenza. E non solo, si pensi ad esempio che nell’abbazia della Madonna del Monte sono tre gli ex voto sui terremoti“.

Il calendario degli incontri

Per quanto riguarda il calendario degli incontri, la prima giornata è rivolta agli studenti. Giovedì 27 marzo alle 10 all’Archivio di Stato di Cesena si tiene il laboratorio ‘Documenti storici e terremoti, una rete sismica alternativa’ a cura di Romano Camassi, Sofia Baranello e Emanuela Ercolani con gli alunni dell’Istituto per Geometri. Mentre alle 11 al Campus universitario di Cesena c’è la lezione ‘Studiare il pianeta: strumenti e metodi per la ricerca nella Scienza della Terra’ con relatrice Micol Todesco.

Il 28 marzo alle 17 alla Sala Sozzi del Palazzo del Ridotto (in piazza Almerici a Cesena) è la volta della lezione pubblica ‘Oltre il terremoto, la sismologia in ambienti silenziosi’ con Stefania Danesi e Marco Olivieri.

Sabato 29 marzo alle 11 in Biblioteca Malatestiana si tiene l’exhibit a cura di Emanuela Ercolani e Anna Chiara Giambattista su ‘A te la scelta: una storia, un gioco, un test sul rapporto con il rischio’. Infine alle 16.30 la tavola rotonda ‘Il rischio geofisico e vulcanico, modelli, scenari e complessità’ con Licia Faenza, Anita Grezio, Alexander Garcia, moderati da Micol Todesco.

Porte aperte alla scienza

L’assessore alla cultura Camillo Acerbi ha promesso che d’ora in poi la scienza sarà più spesso protagonista in città. “In passato ha fatto la parte della ‘cenerentola’, con la predominanza di iniziative sulla cultura umanistica – ha affermato Acerbi che è laureato proprio in fisica –. La nostra biblioteca umanistica vede nei suoi oltre 300 codici diversi manoscritti sul sapere scientifico, dalla cosmologia alla medicina. All’epoca infatti non c’era contrapposizione tra queste due branche ma sinergia. Vogliamo riattivare questo dialogo fruttuoso”.