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Terremoto in Croazia: Caritas, “gravi danni a Zagabria e Sisak, anche edifici religiosi, ospedali, asili, case di riposo”
Le informazioni che arrivano dalla Croazia, colpita ieri alle 12,19, da un terremoto di magnitudo 6,2 , sono ancora frammentarie e confuse, anche perché nella zona sono saltati i collegamenti telefonici ed elettrici. “Dalle prime informazioni risultano devastate ampie zone di Petrinje e della vicina città di Sisak, moltissimi danni sono segnalati a Zagabria, non solo nelle case ma anche in molte strutture pubbliche: ospedali, asili, case di riposo, ministeri. Anche vari edifici religiosi risultano gravemente danneggiati, in particolare nell’arcidiocesi di Zagabria e nella diocesi di Sisak”. Sono le notizie che arrivano dalla rete Caritas, subito allertata per stare vicino alla popolazione colpita. L’epicentro è situato nella cittadina di Petrinja, a circa 50 km dalla capitale Zagabria. Danni materiali sono segnalati anche in altre cittadine croate e in alcuni paesi della vicina Bosnia e Erzegovina.
Si calcola che il terremoto sia stato circa 30 volte più potente di quello del marzo scorso. “La sequenza di terremoti negli ultimi mesi aveva già reso molto fragile le infrastrutture e le abitazioni della zona. il terremoto di oggi ha dunque provocato numerosi danni materiali”, informa Caritas italiana, che segue l’evolversi della situazione ed ha preso contatto con Caritas Croazia. In queste prime ore Caritas Croazia sta cercando di organizzare il primo aiuto insieme alle Caritas diocesane locali – in particolare quelle di Zagabria e di Sisak – ma le condizioni rendono molto difficile il lavoro per la mancanza di elettricità e collegamenti telefonici stabili. “Ho fatto un giro di persona per la città di Sisak e la situazione è molto grave”, ha detto Kristina Radic, direttrice della Caritas diocesana di Sisak.