Terreno espropriato per far passare il metanodotto, manifestazione domani a Provezza

Prosegue la protesta dei coniugi Marta Garaffoni e Federico Raspadori contro il passaggio del metanodotto Snam nei terreni di loro proprietà (vedi sezione “Leggi anche”). Negli stessi terreni, situati in località Provezza, in via del Grillo 19, è in programma una manifestazione alle 19,30 di domani, venerdì 23 agosto.

“Abbiamo nel cuore tanto senso di rabbia, impotenza e tristezza – dicono i coniugi -. Con la manifestazione di domani vorremmo fare capire a tutti da dove arriva”. I coniugi, un paio di anni fa, hanno investito i risparmi di una vita per acquistare un terreno per rispondere alla loro vocazione di prendersi cura di piante, animali e ambiente e trasmettere amore e cura del creato ai bambini. “Nelle grandi opere pubbliche – dicono i due – non si tiene conto che animali e piante possono, per alcune persone, non avere solo il valore che gli attribuisce il mercato”.

Nessuna delle opzioni proposte da Marta Garaffoni e Federico Raspadori è stata presa in considerazione da istituzioni e Snam, così, nei giorni scorsi, è ai due è stata recapitata una raccomandata con la comunicazione che Snam procederà all’esproprio coatto del terreno. È anche probabile che, tramite tribunale, siano sequestri gli animali.

Contro la decisione sono scaturiti eventi pubblici, una petizione con oltre 67mila firme, scioperi della fame (uno in corso), fino alla nuova manifestazione di domani “per dire insieme a noi che c’è un limite che spesso viene assicurato e che queste cose non devono più succedere in futuro“.

Con un una nota inviata alla stampa, Alleanza Verdi e Sinistra Forlì-Cesena fa sapere che domani parteciperà “all’iniziativa organizzata a Provezza da Marta Garaffoni e Federico Raspadori, che ormai da molto tempo lottano affinché il nuovo gasdotto Snam non distrugga il terreno sul quale hanno piantato 800 alberi e piante e che ospita 90 animali. Come loro, Alleanza Verdi e Sinistra Forlì-Cesena considera il gasdotto di Snam un’opera inutile, dispendiosa, che comporta enormi rischi ambientali, politici e sociali per la provincia”.  Par Avs “è tempo di assumersi la responsabilità di progettare e difendere un futuro giusto, equo, sostenibile per tutte e tutti, ed è giunto il momento che il Partito democratico superi le lusinghe dell’industrialismo a breve termine, votato al miraggio di una crescita infinita in un pianeta ormai soffocato dalla crisi climatica, e trovi il coraggio di cambiare passo”.

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