Tre giorni a tutta piadina

Deve essere sempre più buona e sempre più assortita la piadina di Piadiniamo, altrimenti che Piadiniamo è?

Punta sulla qualità la settima edizione dell’evento gastronomico, e non solo, in arrivo a Savignano sul Rubicone dal  19 al 21 luglio. Tre giorni di “Piadiniamo. La Romagna com’era una volta” che l’anno scorso, ricordano orgogliosi gli ideatori e promotori Gianmarco Casadei, Andrea Dal Pizzo e Mattia Guidi dell’associazione I Fest, ha toccato quota 30 mila visitatori e si è fatta conoscere nel territorio come uno degli appuntamenti cult dell’estate.

Il sindaco Filippo Giovannini ha confermato: “Questo è diventato uno degli eventi del nostro cartellone estivo più importanti del centro storico. I  ragazzi sono sempre bravi ad aggiungere ogni anno qualità e novità. Li ringrazio perché sono una garanzia e faccio a loro il mio in bocca a lupo”.

“Nel 2012 eravamo solo un gruppo di ragazzi che volevano realizzare un sogno  – ha detto Mattia Guidi – ora siamo diventati grandi e cerchiamo ogni volta di alzare l’asticella, quest’anno puntiamo sulla qualità della piadina”.

Saranno dieci i chioschi del percorso degustazione e a contorno ci saranno le iniziative che ormai ben conosce chi frequenta l’evento: l’officina del maestro del ferro battuto Davide Caprili, la musica e gli spettacoli di strada con gli attori e i figuranti, la scuola di ballo liscio, le rievocazioni degli antichi mestieri, il mercatino delle arti manuali in piazza Borghesi. Sul tema sarà allestita anche una mostra fotografica a cura di Fiorenzo Montalti, oltre 40 pannelli in cui saranno raccontati i giochi “da casa” e “di strada”, più altre due mostre 100 per cento romagnole, una sulla lavorazione del maiale e come si usava nelle campagne e una sulla lavorazione del grano e della canapa. Oltre a questo, sarà allestito un raduno di auto d’epoca, trattori, e altri veicoli del passato a cura di Stefano Ruscelli.

 

“Piadiniamo non è una fiera ma un evento gastronomico” ha sottolineato Gianmarco Casadei  elencando, fra le altre, le piadinerie blasonate come Quinto Quarto di Cesenatico che nella proposta dolce propone una piadina al caffè, Ca de Bè  di Bertinoro che nella piadina mette la ricotta di capra con spinaci croccanti al miele agrodolce e semi di girasole,  Sasaràl di Cesena che per il dolce offre la crema di gianduia con granella di nocciole e gelatina di marasca,  il Forno Galeotto di Torre Pedrera,  Rimini con i sardoncini freschi marinati, misticanza e cipolla rossa di tropea igp e  e Gli ingordi di Ferrara, vicini di casa che portano  la Zia Ferrarese (salame tipico di Ferrara), squaquerone e pomodoro fresco. Per continuare Dalla Quinta di Santarcangelo di Romagna  con lo squaquerone e la pancetta, Piadineria Al km 0 di Savignano sul Rubicone con la piadina al 5 cereali, Bistrò gastronomico di Riccione  con una vera golosità, la piadina mascarpone e crema al caramello e noccioline.

Non mancherà una corte de “I Sapori di una volta” con le piadine tradizionali e gli stand delle varie associazioni locali che offriranno la piadina salsiccia e cipolla.

 

 

“Le proporzioni e i numeri di questo evento  parlano da soli, l’evento sta crescendo – ha detto Andrea Dal Pizzo, deputato alla gestione dei conti – confidiamo anche quest’anno nel meteo  e nella buona risposta della comunità di Savignano e di tutta la Romagna perché per crescere dobbiamo guardare sempre un po’ al di là rispetto al territorio”.

Anche la campagna promozionale è andata fuori dal territorio, spiegano gli organizzatori, per portare pubblico nuovo e allargare gli orizzonti di questo “percorso esperienziale attraverso i gusti e la tradizione romagnola”.

 Tra gli appuntamenti della tre giorni  venerdì 19 luglio alle 20,30 in piazza Amati ci saranno  la scuola di ballo del maestro Malpassi, a dirigere la sfilata iniziale, e le scuole di ballo itineranti che insegneranno a muoversi a ritmo di musica coinvolgendo il pubblico. Sabato sarà la sera dedicata ai giovani con musica contemporanea. Domenica 21 luglio alle 20,30 in piazza Amati lo spettacolo teatrale di Francesco Tonti in “Detector”, un racconto ironico in dialetto romagnolo e italiano.