Dalla Chiesa
Tutta la Chiesa italiana in preghiera per i migranti morti in mare
“Questo gesto per noi è il segno che le persone che viaggiano e muoiono nel Mediterraneo devono stare nel cuore di tutta la nostra Chiesa. Come piccola parrocchia ci sentiremo meno soli”. Così il parroco di Lampedusa, don Carmelo La Magra, accoglie la notizia che domani, domenica 11 luglio, in tutte le parrocchie italiane, su iniziativa della presidenza della Cei, sarà dedicata una preghiera speciale a tutte le persone che “hanno perso la loro vita mentre cercavano di raggiungere le coste italiane ed europee”. “È importante prendersi cura di loro – dice al Sir – e testimoniare alla società un modo diverso di guardare alle donne, uomini e bambini che arrivano in Europa ma che spesso non riescono ad arrivare perché muoiono in mare”.
Le morti in mare nei primi cinque mesi del 2021 sono aumentate del 200 per cento rispetto allo scorso anno. Secondo l’Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim) in questo periodo sono morte nel Mediterraneo centrale 632 persone, di cui 173 accertate e 459 disperse, una media di 4 al giorno. Senza contare le vittime degli ultimi naufragi e delle altre rotte del mare o le morti durante il viaggio nel deserto del Sahara, in Libia o nei Balcani.
“Le morti sono provocate da una logica securitaria dell’accoglienza. La gente muore perché continuiamo a costruire recinti intorno a noi”, afferma don La Magra. Intanto sono sbarcati altri 70 migranti con 6 diversi barchini. Sono stati portati all’hotspot che dopo i 12 sbarchi di mercoledì 7 luglio era già al collasso e ospitava, nonostante il trasferimento di 100 con il traghetto Cossydra, circa 950 migranti (la capienza media è di 250). “Siamo di nuovo alle solite vicende estive degli arrivi a Lampedusa, che si fermano per qualche giorno e poi riprendono – fa notare don La Magra -. È una ordinarietà da cui non possiamo fuggire. Dobbiamo scegliere se capire che questa è la vita degli uomini e delle donne con cui è necessario confrontarci oppure continuare a fare finta che prima o poi passi”.
Come segno concreto, la presidenza della Cei propone che in tutte le parrocchie, domani, in occasione della festa di San Benedetto, patrono d’Europa, venga letta la seguente preghiera dei fedeli:
“Per tutti i migranti e, in particolare, per quanti tra loro hanno perso la vita in mare, naviganti alla ricerca di un futuro di speranza. Risplenda per loro il tuo volto, o Padre, al di là delle nostre umane appartenenze e la tua benedizione accompagni tutti in mezzo ai flutti dell’esistenza terrena verso il porto del tuo Regno. Al cuore delle loro famiglie, che non avranno mai la certezza di ciò che è successo ai loro cari, Dio sussurri parole di consolazione e conforto. Lo Spirito Santo aleggi sulle acque, affinché siano fonte di vita e non luogo di sepoltura, e illumini le menti dei governanti perché, mediante leggi giuste e solidali, il Mare Nostrum, per intercessione di san Benedetto, patrono d’Europa, sia ponte tra le sponde della terra, oceano di pace, arco di fratellanza di popoli e culture. Preghiamo”.