Tutti a Betlemme

Non importa quale fosse il giorno, o in che mese, se fosse di notte o di giorno, al mattino quando ancora il sole dorme o alle prime ombre della sera. Possiamo sbizzarrirci a cercare reperti, indicazioni, profezie. Niente di tutto questo. La fede pura degli ultimi ce lo insegna tutte le volte che ascoltiamo e riascoltiamo i brani del Vangelo di questi giorni di vigilia del Natale. Ricordate? È chi non ha niente o poco che dà tutto o è capace di lasciare tutto per avere poi il Tutto. Lo abbiamo visto ieri. I pastori lasciano le greggi incustodite e corrono a vedere l’Evento degli eventi: il Dio-bimbo. Finalmente Dio non è più un monopolio dei sacerdoti o dei preti o leviti o è in mano di teologi e scribi, ma è libero per darsi a tutti coloro che lo vogliono, così come Dio si vuole donare, come Dio decide di farsi vedere. La culla del Dio-nato non profuma di incenso, non ha stoffe di bisso o seta, ma è un praesepium cioè una greppia, una mangiatoia per animali da soma; non ha cuscini o schiavi che gli sventolano con le palme, anzi lo scaldano gli aliti di due bestie, un somaro o asino e un bue o toro o vitello non importa. I primi compagni sono animali. E a trovarlo non c’è il governatore o il rabbino ma dei pastori, sporchi e puzzolenti. E poi arriveranno dall’altra parte del mondo conosciuto arrivano alcuni uomini particolari, con la pelle di ebano e rivestiti di abiti lucidi e rigonfi, gli occhi spalancati di meraviglia davanti alla culla.

Per il Re dei Re non si scomodano i padroni del mondo. Ai Romani non importa a chi credi o quante volte fai le preghiere, l’importante che paghi le tasse e non rompi il “quieto vivere”, il volemose bene. Però anche un bambino che irrompe nel mondo e agita le acque dell’inquietudine e il silenzio con il suo vagito può nuocere alla salute; chiedere a Erode il Grande. Chiedere ai piccoli martiri di Betlemme. Tutti sanno che Betlemme in ebraico Beit Leem vuol dire casa-del-pane, ma è anche chiamata Bayti Laḥmin in arabo, casa-della-carne. E come sono solito dire io: è tanta roba.

Allora tutti a Betlemme e avverrà come al popolo incredulo di Israele nel deserto? (Es 16, 6-8). No, a chi lo chiede con fede e cuore aperto, Dio darà a noi un Pane che è Carne, Gesù.

C’è tanto da meditare.