Un programma per la Cesena del 2024

Le priorità ci sono, la squadra completa arriverà presto. “Cesena 2024”, evoluzione della lista civica che cinque anni fa espresse l’assessore Christian Castorri, si è presentata questa mattina alla città nella sede della Plt Puregreen, azienda di Torre del Moro attiva nel settore dell’energia rinnovabile. Un luogo certamente insolito per la presentazione di un movimento politico, comunque indicativo del rapporto di questo gruppo civico con il tessuto imprenditoriale locale.

In attesa di conoscere l’elenco completo dei candidati al Consiglio comunale (sarà annunciato il mese prossimo), alla presentazione odierna erano presenti gli assessori uscenti Christian Castorri e Lorenzo Zammarchi, affiancati dal coordinatore di lista Armando Strinati (avvocato) e da Francesco Fagioli (docente di musica).

Ben quattordici i punti che Cesena 2024, schierata con il candidato sindaco Enzo Lattuca, porterà al tavolo della coalizione di centro-sinistra nei prossimi giorni: “Priorità concrete, non si può promettere tutto a tutti, che chiederemo diventino parte del programma condiviso” ha spiegato Castorri.

Si tratta di: strade e verde pubblico (due milioni in più all’anno per cinque anni alle manutenzioni), valorizzazione degli impianti sportivi, efficientamento energetico dei privati, innovazione, donne (avvio del centro antiviolenza), sicurezza (accelerazione sul progetto di videosorveglianza), anziani (coinvolgimento dei giovani nell’assistenza, anche non continuativa), territorio (ripensamento di numero e funzioni dei Quartieri), Turismo (valorizzazione dei servizi di accoglienza, anche stranieri, alla biblioteca Malatestiana e Rocca), sostegno alle associazioni del privato sociale (con le risorse assegnate a bando da quintuplicare), lavoro e imprese (incentivi alla prima occupazione dei giovani), famiglia (incentivi all’autonomia abitativa dei giovani e bonus per le mamme con partita Iva), giovani e universitari (completamento del campus e apertura di una nuova sala studio per sette giorni su sette, dalle 8 alle 24).

Ma l’attenzione maggiore, e non poteva essere diversamente date le attuali deleghe di Castorri in Giunta, è riservata alla Cultura: “Prima di tutto bisognerà portare a compimento i percorsi già avviati, dal Ridotto del Teatro Bonci, finalmente libero dall’Urbanistica, al Centro cinema nel terzo lotto della Malatestiana, dai laboratori culturali in casa Bufalini all’avvio della Casa della Musica a palazzo Mazzini Marinelli, dal recupero ulteriore del museo archeologico alla pinacoteca cittadina a Palazzo Oir. Per i nuovi progetti pensiamo al recupero di Palazzo Guidi, non più sede del Conservatorio, al recupero del San Biagio in accordo con il proprietario, alla riqualificazione degli spazi dell’ex biblioteca dei ragazzi e del chiostro di San Francesco”.

L’attenzione a breve, una volta condiviso il programma con la coalizione, sarà tutta rivolta alla campagna elettorale: “Romperemo gli schemi – ha detto Castorri – andando nei luoghi vivi della città, senza sottrarci ad un confronto pubblico e continuo con cittadini e forze politiche. Siamo pronti al dialogo con chiunque”. Dialogo con chiunque, neofascisti inclusi? “No, loro no”.

“La politica è partecipazione – ha concluso Castorri – ma non può esserci una partecipazione infinita. C’è un momento di sintesi, che spetta a chi fa politica nei luoghi istituzionali perché votato dai cittadini. Quello di far sintesi di un pensiero politico è un dovere”. Questa forse, la principale differenza del civismo “in salsa castorriana” da altri movimenti civici.