Una rosa dedicata ad Anita Garibaldi e a tutte le donne

I Comuni di Longiano e Roncofreddo metteranno a dimora la rosa “Anita fidelis” il prossimo 8 marzo, in occasione della Festa della donna

La rosa è dedicata ad Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva, meglio conosciuta come l’eroina Anita Garibaldi, nata a Laguna, nello Stato di Santa Caterina, in Brasile, il 30 agosto 1821 e morta a Mandriole di Ravenna il 4 agosto 1849.

La piantumazione della rosa avrà luogo a Longiano alle 11,30, alla presenza dei bambini delle scuole, nei giardini Canali, davanti il teatro Petrella, e a Musano di Roncofreddo, presso la chiesa di San Giuliano, alle 15. Oltre alle autorità cittadine ha garantito la sua presenza la contessa Costanza Ravizza Garibaldi, discendente di Giuseppe e Anita Garibaldi, e sarà presente, fra gli altri, la professoressa Catia Pantoli, figlia del compianto Giulio Pantoli, ibridatore della rosa.

Alla presentazione dell’iniziativa, questa mattina in Municipio a Longiano, il sindaco Ermes Battistini e l’assessore alla Cultura Attilio Maroni, hanno esaltato la figura di Anita Garibaldi, per il suo “amore per la Patria”, hanno evidenziato il legame con la Festa della donna e presentato il fiore stesso come “simbolo di femminilità e resistenza”. Assenti alla presentazione, le “quote rosa” della Giunta, mentre c’erano, per Roncofreddo, Elisa Mengozzi, consigliere comunale, e per Sogliano, fra i Comuni fondatori del progetto, l’assessore Erica Comandini. Presente anche Luciana Silveira, delegata del sindaco di Laguna, Brasile.

Andrea Antonioli, presidente del centro sudi “Olim Flaminia” di Cesena, fra i promotori dell’iniziativa, ha spiegato che il progetto – nato nel 2016 con il sostegno di 11 Comuni emiliano-romagnoli e della Repubblica di San Marino, gemellato con lo Stato di Santa Caterina (Brasile) e sostenuto dall’Unuci (Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia) e dalle Associazioni d’arma di Cavalleria e dell’Aeronautica – entra in una nuova fase. “Si valorizza – ha detto Antonioli – non più solo la figura di Anita Garibaldi, ma la donna e la femminilità in tutte le sue declinazioni, la parità di genere, la lotta alle diseguaglianze, la solidarietà tra i popoli, con un pensiero particolare alle donne ucraine“.

Da Giampaolo Grilli (Unuci) l’invito a dedicare la rosa a “tutte le “Anite” del mondo. Il progetto – ha aggiunto – è aperto a tutti i Comuni che vogliono dedicare una rosa “Anita fidelis” a concittadine illustri”.

Il prossimo 13 marzo sarà messa a dimora una rosa “Anita fidelis” nella città di Rieti. Dal 2022 aderisce al progetto anche il Museo “Meucci-Garibaldi” di New York, con il patrocinio del Comune di New York e l’impegno a diffondere il progetto in tutti gli Stati Uniti d’America.

Il progetto della rosa dedicata ad Anita Garibaldi intende ripercorrere parte della “trafila garibaldina”. Partita da San Marino il 1° agosto 1849, la Colonna garibaldina si frazionò in tre parti per evitare l’accerchiamento delle truppe austriache, cercando di raggiungere Cesenatico, guidata da coraggiosi patrioti locali, tra colline e dirupi. Dopo aver attraversato il Marecchia, l’Uso e il Rubicone, la Colonna si riunì a Musano di Roncofreddo, dove Garibaldi e Anita, febbricitante e in stato interessante, furono ospitati dal sacerdote don Pompilio Fiorentini. Ripresa la marcia per Cento, raggiunsero Longiano, in prossimità dell’odierno cimitero, e con l’aiuto di alcuni coraggiosi longianesi raggiunsero Montilgallo e poi il Compito e Gatteo, prima di raggiungere Cesenatico alle 22,30 di quello stesso giorno.