Una rotonda in ricordo di Azeglio Vicini. Un galantuomo in Azzurro

 “Azeglio Vicini. Un galantuomo in azzurro”: sguardo sicuro rivolto in avanti. Sempre. È stata ufficialmente intitolata poco fa all’ex commissario tecnico della nazionale di calcio Azeglio Vicini la rotonda davanti all’Orogel Stadium “Dino Manuzzi”, a Cesena. La stele con la foto e le parole in ricordo di Vicini – di origine cesenate, deceduto lo scorso 30 gennaio a 85 anni – è posta all’ombra dei grandi tigli della rotonda, accanto al grande cavalluccio marino logo della Società sportiva.

Alla cerimonia erano presenti la moglie Ines, i nipoti dell’ex ct, il sindaco di Cesena Paolo Lucchi, il presidente del Panathlon Club Cesena Dionigio Dionigi e una nutrita delegazione di dirigenti e giocatori del Cesena Fc, capitanata dal presidente Augusto Patrignani e da mister Giuseppe Angelini.

“È con soddisfazione che intitoliamo oggi questo spazio alla memoria di Azeglio Vicini a pochi mesi dalla sua morte, grazie all’interessamento del prefetto e a completamento di un percorso che ha visto l’amministrazione affiancata dal Panathlon di Cesena nel riconoscere, una volta di più, i valori sportivi cari a Vicini e che ci vedono stretti e accomunati come tifosi e come città. Sono qui presenti diversi giocatori e rappresentanti della squadra Cesena Fc (Federico Agliardi, Davide Biondini, Giovanni Ricciardo, Giuseppe De Feudis, ndr) che testimoniano la sua umanità e hanno rimesso in campo i valori sportivi da lui impersonati in Italia e nel mondo”, le parole del sindaco Lucchi.

Dopo aver guidato la nazionale di calcio dei mondiali di “Italia ‘90”, Azeglio Vicini si è messo a disposizione del Cesena nel campionato di Serie B del 1993, costruendo una salvezza insperata. In questi anni è stato possibile incontrarlo a tante iniziative del Panathlon, apprezzarne l’umanità fortissima e la voglia di tenere saldo il legame che, per tutta la vita, con la moglie Ines lo ha tenuto vicino a Cesena e a Cesenatico.

Nato a San Vittore di Cesena nel 1933, Azeglio Vicini inizia la sua carriera come calciatore nella società “L.R. Vicenza” per poi passare alla Sampdoria. Nel 1963 esordisce al Brescia, dove chiuderà la sua carriera come calciatore. Sempre al Brescia fa la sua prima esperienza come allenatore nel campionato 1967-68, mentre nel 1968 entrerà a far parte del settore tecnico della nazionale a soli trentacinque anni. Nella stagione 1975-76 guiderà la nazionale Under-23 mentre dall’anno successivo guida l’Under-21 per ben 10 anni, ottenendo la qualificazione ai quarti di finale per ben tre volte. Dal 1986 al 1991 guida la nazionale di calcio italiana mentre nel 1993 allena il Cesena e l’Udinese.

Grazie al suo spessore umano e professionale, nel 1991 ottiene dal Presidente Cossiga il riconoscimento di Grande Ufficiale – Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2008 gli viene assegnato il Premio Malatesta Novello “per aver portato nel mondo dello sport, e in particolare del calcio, la sua grande umanità e correttezza che, unite alla brillantezza e alla qualità del gioco prodotto dalle squadre che ha allenato, gli hanno permesso di ottenere risultati prestigiosi. […] Le sue doti umane e la signorilità dimostrata in ogni occasione ne hanno fatto “il gentiluomo del calcio in azzurro” e sono testimoniate dal fatto che, sia da calciatore che da allenatore, non è stato espulso nemmeno una volta”.

Qui di seguito alcune immagini della cerimonia. Fotografie di Sabrina Lucchi