Valle Savio
Una scuola di pastori nelle foreste dell’Appennino Tosco-Romagnolo
Una scuola in Appennino per conoscere da più vicino il mestiere di allevatore e pastore. Sono partite il 6 aprile scorso le lezioni della seconda edizione della scuola di formazione Shepherd School che si svolgono nei fine settimana fino a fine maggio. A seguire, avrà luogo uno stage di 30 giorni in aziende agricole del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi e dei suoi Comuni, selezionate tramite un apposito bando. I cicli di formazione previsti sono quattro e si svolgono dal 2023 al 2027. La parte di formazione teorica si tiene nel Casentino, presso il Centro di formazione “Officine di Capodarno” a Stia, e in Romagna, presso la rete dei Centri visita del Parco.
“L’obiettivo del progetto, finanziato dall’Unione europea – sottolinea il responsabile del servizio Promozione del parco Foreste Casentinesi Carlo Pedrazzoli – è quello di migliorare lo stato di conservazione dell’habitat prateria. Il miglioramento dell’attività zootecnica è necessario per salvaguardare la biodiversità della zona, che è sempre più in declino. Con questa iniziativa si cerca anche di avvicinare le realtà del territorio ai giovani facendo loro conoscere da più vicino i mestieri di allevatore e pastore. L’aspetto più interessante è legato alla scuola, che è realizzata nei diversi Comuni del parco e vede la collaborazione di vari enti pubblici, associazioni e realtà private”.
Quest’anno alla scuola per pastori e allevatori sono arrivate 94 domande per otto posti disponibili. Sono stati selezionati quattro studenti e quattro studentesse provenienti da diverse parti d’Italia: 4 dall’Emilia-Romagna, di cui uno da Cesenatico, 3 dalla Toscana e una persona da Bolzano. Gli aspiranti pastori hanno formazioni e occupazioni molto diverse tra loro, con alcuni già impegnati nel settore e altri in ambiti completamente diversi. L’anno scorso, alla prima edizione, le domande arrivate sono state più di cento e solo sei persone hanno preso parte alla scuola, riuscendo poi a creare una rete di contatti e di amicizie anche con gli allevatori che li hanno ospitati durante lo stage.
“Per quanto riguarda gli attuali partecipanti – fa sapere Pedrazzoli – c’è chi è disoccupato, chi lavora già in ambito agricolo e c’è anche una insegnante di scuola d’infanzia. Alcuni di quelli che che hanno preso parte alla scuola dell’anno scorso hanno già intrapreso una nuova professione e una loro attività. Per esempio, uno studente del nord Italia è tornato nel suo territorio e adesso è proprietario di 250 pecore da carne che gestisce assieme al gregge di un amico”.
La scuola per pastori e allevatori Shepherd School, realizzata nell’ambito del progetto Life (strumento di finanziamento dell’Unione europea per l’ambiente e l’azione per il clima) denominato “ShepForBio”, si pone come obiettivo la conservazione di alcuni habitat di prateria e il contrasto allo scarso ricambio generazionale che affligge questo settore, in particolare nelle zone di montagna. Shepherd School, sul modello delle esperienze europee, prevede un percorso di formazione in grado di fornire ai partecipanti strumenti teorici e pratici di base, utili anche all’avvio di una nuova attività. Le scuole per pastori sono già realtà consolidate in molti Paesi europei, quali Francia, Spagna, Portogallo e Svizzera.
La scuola fornisce agli studenti una duplice offerta formativa: una parte teorica con lezioni in classe svolte da personale tecnico qualificato, accompagnate da visite presso aziende del settore, e un secondo periodo di stage in cui i partecipanti avranno la possibilità di mettere in pratica le nozioni acquisite, affiancando professionisti delle realtà produttive nel territorio del Parco nazionale. Le attività in aula si articolano in 12 moduli formativi della durata di otto ore ciascuno. Fra i temi già trattati nei giorni scorsi, quelli relativi alle esigenze nutrizionali degli animali in funzione dell’età, delle categorie e dello stato fisiologico.