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Una serata dedicata a Ferrari con il giornalista Marco Franzelli
Non è bastato il picco dell’influenza a fermare le attività del Panathlon club di Cesena: più di cento soci hanno presenziato alla consueta conviviale che si è svolta lunedì scorso nell’inedita cornice di quel Castello di Diegaro.
Ospite della serata il giornalista della Rai, esperto di Formula Uno, Marco Franzelli che ha affrontato il tema “Tra tradizione e novità aspettando il mondiale”. Al tavolo della presidenza, oltre all’inossidabile patron del sodalizio cesenate Dionigio Dionigi, anche Alberto “Zac” Zaccheroni, ex allenatore di calcio italiano, primo tecnico italiano ad essersi aggiudicato un trofeo internazionale alla guida di una nazionale straniera.
Franzelli ha ricordato Enzo Ferrari come il massimo esponente di sempre della Formula uno: “Ricordo ancora un biglietto che mi scrisse con la penna ad inchiostro viola – ha esordito il giornalista con un pizzico di malinconia – Ferrari era abituato ad arrivare sempre prima degli altri e nonostante da piccolo avesse manifestato il desiderio di fare o il giornalista o il tenore, all’età di 10 anni si innamorò delle corse dopo che il padre lo accompagnò ad una competizione”.
Ferrari, imprenditore molto esigente, ha sempre preteso dagli altri la stessa dedizione che lui stesso ha avuto per il lavoro: “Quando durante un intervista chiesi ad Agnelli di Ferrari – ha continuato – mi rispose che gli ingegneri Fiat non resistevano più di un mese a causa del carattere di Ferrari il quale li accusava di essere degli incapaci”.
A dispetto del caso, la vita di Ferrari fu segnata in modo positivo dal numero 9: “Nel 1919 fece la sua prima gara e arrivò 12mo nella categoria generale, il 21 giugno 1969, dopo l’incontro con l’avvocato Agnelli, viene annunciato l’acquisto del 50 per cento del pacchetto azionario della Ferrari da parte di Fiat e per commemorare i 90 anni della scuderia è stata creata la monoposto SF90. Speriamo – ha concluso – che il 2019 sia di buono auspicio per il mondiale”.