Una sinfonia malinconica al “Bonci”

Il sentimento che emerge maggiormente dallo spettacolo di Emma Dante in scena al “Bonci” di Cesena dal 12 al 15 gennaio (oggi e domani alle 21, domenica alle 16) è la malinconia. Non la tragedia, ma una dolce malinconia. Il breve atto unico (un’ora appena) è ispirato a un racconto di quel capolavoro barocco che è “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile (1634).

Il “pupo di zucchero” del titolo è un dolce, a forma di bambino, che viene realizzato in occasione del due novembre, la festa dei morti. Il nostro protagonista, ormai solo nella vecchia casa, mentre impasta il “pupo” ricorda i suoi parenti, con quel misto di affetto, dolcezza e malinconia che colpisce chi dal presente si sporge a osservare il passato. L’atto di impastare e ricordare fa sì che i morti si presentino a noi, spettatori a teatro, e così in poco tempo passiamo in rassegna le vite di un’intera famiglia. Alla fine, i morti lasciano i loro corpi, splendidi pupazzi a grandezza naturale dello scultore palermitano Cesare Inzerillo, appesi di fronte ai lumini. La suggestione è quella delle catacombe dei cappuccini a Palermo, ma vale per ogni luogo in cui siano stati conservati i corpi dei defunti, non solo come cupo “memento mori”, ma anche come possibile connessione, sempre efficace e valida, fra vivi e morti: morti che sono ancora in grado di dialogare coi vivi, vivi che sono ancora in grado di discernere i morti nel loro presente.

Emma Dante, oltre che regista, autrice anche del testo, riesce a dare spessore a una trama quanto più esile si possa immaginare fondendo tutte le potenzialità del teatro: c’è la recitazione, c’è la danza, c’è il canto, c’è la musica realizzata in scena, e un intelligente uso delle luci, per cui, anche se la scenografia è, di fatto, quasi del tutto assente, tramite tagli di luce sembra del tutto presente. Come si diceva, uno spettacolo di appena un’ora: ma uno di quegli allestimenti in cui il tempo che passa non è quantificabile con lo scorrere delle lancette dell’orologio. Si entra in una dimensione parallela: nel resto del mondo sarà passata un’ora, ma su quel palcoscenico, in un certo senso, è passata l’intera storia dell’umanità. Non è forse nel culto dei morti che nasce la prima forma di religione?

Eventi paralleli

Sabato 14 gennaio alle 17,30, Sandro Maria Campagna, storico attore e coreografo della Compagnia Sud Costa Occidentale, dialoga con Giulia Penta al Cinema Eliseo in occasione della proiezione speciale del film “Le sorelle Macaluso” in cui è stato diretto da Emma Dante.

Domenica 15 gennaio è prevista la seconda attività del progetto “Vengo anch’io!”, che offre alle famiglie la possibilità di assistere ad alcuni spettacoli della stagione mentre le bambine e i bambini (dai 6 agli 11 anni) partecipano a laboratori creativi a cura di associazioni e realtà artistiche del territorio, in spazi interni al Teatro. L’associazione Barbablù conduce il laboratorio di fumetto “Le fiabe che non sono”.

Audiodescrizione Teatro No limits e altre informazioni

La replica del 15 gennaio sarà audio descritta: l’iniziativa si svolge nell’ambito del progetto del Centro Diego Fabbri di Forlì Teatro No limits, che consente alle persone con disabilità visiva di partecipare agli spettacoli potendo apprezzare a pieno tutti gli aspetti della messa in scena. Informazioni e prenotazioni: Centro Diego Fabbri di Forlì, info@centrodiegofabbri.it – tel. 0543 30244.

Biglietteria: aperta dal martedì al sabato ore 11-14 e 16-19. Nei giorni di spettacolo ore 17-21,30. La domenica ore 15-16,30. Per info: 0547 355959 – info@teatrobonci.it.

Biglietti da 26 a 8 euro. Ingresso per chi si presenta con il biglietto del film “Le sorelle Macaluso” di sabato 14 gennaio: 15 euro.

Ingresso al Cinema Eliseo, sabato 14 gennaio: 6,50 euro. Per chi si presenta con il biglietto dello spettacolo, 4 euro. Prenotazione consigliata: eliseocesena@gmail.com – tel. 0547 21520.

Laboratorio “Vengo anch’io!”: 7 euro (per due bambini 10 euro). Riduzione del 20 per cento sul biglietto dello spettacolo per i genitori.