Uno sguardo di tenerezza e di meraviglia

Con sguardo di tenera meraviglia. Chini davanti al Re dei re, stretti nelle tuniche e pelli, accanto a Maria e a Giuseppe. I pastori di Betlemme e della Giudea sono tra i protagonisti della Natività allestita come da tradizione nella cripta della Cattedrale di Cesena, che sarà inaugurata domenica 19 dicembre dopo la celebrazione della Messa delle 8. Realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Cesena, sarà aperto fino al 16 gennaio, sempre visitabile in orari di apertura della Cattedrale e chiusa durante le celebrazioni.

Allestito dai fratelli Marco e Caterina Gualtieri – la cui arte presepistica da diversi anni è ricercata anche ben oltre i confini della loro Montiano – il presepe della Cattedrale invita i visitatori a fermarsi per una preghiera. “Per l’allestimento di questo Natale abbiamo messo al centro della nostra riflessione i pastori, accorsi a Betlemme richiamati dall’Angelo – le parole di Marco Gualtieri -. Con questo allestimento è nostro desiderio sottolineare che Gesù ama tutti e ciascuno, con attenzione particolare per quelli che vengono considerati gli ‘ultimi’, proprio come i pastori del tempo”.

Nei circa cinque minuti del ciclo giorno-notte, nel testo scritto da Caterina Gualtieri e letto dalla voce del cesenate Ilario Sirri, viene dato spazio ai pensieri dei pastori davanti alla grotta dove è nato Gesù: “Perché Dio aveva scelto proprio noi come primi testimoni? – è un brano della riflessione -. Davanti agli occhi di quel Bambino capimmo che ciò che noi giudichiamo ‘diverso’ Dio lo chiama ‘speciale; che ciò che noi riteniamo ‘sbagliato’, Dio lo chiama unico. Attraverso gli occhi di quel Bambino vedemmo l’immagine di un Padre disposto a farsi piccolo per camminare fra noi e per dirci: ‘Io sono qui per te e ti amo da tutta l’eternità esattamente così come sei: unico, insostituibile, speciale. Fidati di me, ti chiedo solo questo, e non sarai mai deluso”.

“Nella cripta della Cattedrale i visitatori sono invitati a una preghiera e a una riflessione – continua Marco Gualtieri – e a portarsi a casa un messaggio che accarezzi il cuore. Il testo è scritto da Caterina, io lo leggo e rileggo e mi lascio ispirare per poi visualizzare la scena. Io ci metto mani ed esperienza. L’allestimento è l’insieme della nostra passione”.

La statua di Gesù Bambino, una pregevole ceramica con occhi di vetro realizzata in Spagna, è probabilmente tra i pezzi più cari ai Gualtieri: “La acquistò il mio babbo a Rimini nel 1980. La scatola ne riporta il prezzo: 26mila lire. Ci fa piacere pensare che questo particolare Gesù Bambino sia nel presepe della Cattedrale”.

La passione per il presepe, in casa Gualtieri, fa parte della storia di famiglia: genitori e cinque figli cresciuti sulle colline di Montiano. Il babbo Quarto, deceduto quattro anni fa, a 12 anni vinse il concorso promosso dalla parrocchia, e da lì ha avuto inizio una passione fatta di fede e approfondimenti, ricerca e cura nei dettagli. La famiglia Gualtieri cresceva così come di anno in anno si ampliava il presepe: “Una stanza di casa era dedicata al presepe, e venivano tanti parrocchiani a vederlo – ricorda Marco -. Finché – era il 1981 e giusto quest’anno ne ricordiamo i quarant’anni – ci venne messo a disposizione lo spazio del centro culturale “San Francesco” di Montiano appena ricavato da una chiesa”. 

Il secondo allestimento del presepe, alla Rocca malatestiana di Montiano, risale a metà degli anni Novanta, e da lì è stato un crescendo. Quest’anno i presepi Gualtieri sono alla Rocca di Montiano, al rifugio bellico di Longiano, al mercato coperto di Rimini e a Sant’Agata Feltria, in uno spazio affacciato sulla piazza centrale. Sempre a cura della famiglia Gualtieri è, dal 2005, il grande presepe meccanico al Santuario del Santissimo Crocifisso di Longiano con le statue di padre Giovanni Lambertini. Fino al 2019 hanno curato i 130 metri quadri di presepe nello spazio dell’ex Pescheria, in centro a Cesena. Dal 2001 al 2014 a Predappio hanno gestito i 600 metri quadri di presepe all’interno delle grotte della solfatara.

“Sono nato dentro al presepe, e non passa giorno senza che vi rivolga un pensiero – sorride Marco Gualtieri – che sia una miglioria di un movimento meccanico, un effetto scenico, una tematica, una musica. In casa nostra, tutto l’anno è Natale”.