Vendita azioni Carisp Cesena: la replica della Fondazione

In merito alle affermazioni del Comitato difesa risparmiatori Crc, sulla dismissione di azioni Carisp da parte dell’ex azionista di maggioranza, nel pomeriggio di oggi è arrivata in redazione una nota della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena.

Nel testo la Fondazione fa presente che non poteva aderire all’Opa riservata agli azionisti privati, e che è riuscita a spuntare un prezzo simile (50 centesimi) solo a seguito di serrate trattative con Cariparma. Se fosse rimasta con le azioni in mano, queste sarebbero divenute azioni Cariparma: titoli non negoziabili dal valore di 0,24 euro.

Non vi è stata poi una rinuncia ad azioni di risarcimento del danno: “Cariparma è divenuta il nuovo azionista di controllo di Carisp Cesena subentrando al Fondo – spiega la Fondazione –non ha avuto alcun ruolo nella sua gestione né sulle operazioni che hanno portato la Fondazione a detenere non più il 48 per cento ma il 2,28 per cento del capitale sociale. Non vi sono, quindi, azioni di risarcimento danni che la Fondazione potrebbe esercitare verso Cariparma. La Fondazione si è impegnata ad altro, e cioè a non contestare né la fusione né l’Opa”.

Per quanto riguarda il passato, la Fondazione ribadisce poi come non decideva le sorti e gli indirizzi della Cassa di Risparmio: “Le Fondazioni non potevano e non possono ingerirsi nella gestione delle banche partecipate. La nomina degli amministratori non comporta il loro condizionamento nell’attività gestionale. La situazione di anni addietro, quando la Fondazione controllava la Cassa di Risparmio, non può essere confusa con quella attuale. La perdita di risorse patrimoniali ed economiche risale alla crisi della Cassa di Risparmio e non è collegata alla cessione di azioni a Cariparma”.