Wellness foundation, il report. Il ministro Abodi: “Qui c’è un’esperienza che può essere allargata al resto del Paese”

Si fa prima a dire chi non era presente questa mattina alla kermesse organizzata da Nerio Alessandri e dal suo team di fidati collaboratori nel village di Technogym. Alla presentazione del report sulla Wellness valley a cura della Wellness foundation, la fondazione della famiglia del fondatore e patron della Technogym, era presente anche il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi.

Con lui, tra i tantissimi ospiti, il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, il sindaco di Cesena e presidente della provincia di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca, il rettore dell’Alma mater studiorum università di Bologna, Giovanni Molari, il direttore generale dell’Ausl della Romagna, Tiziano Carradori. Presenti in sala anche studenti dell’Istituto professionale di Stato Versari-Macrelli e della facoltà di Scienze motorie dell’università di Bologna, campus di Rimini. 

Collegato da Miami, dove erano da poco trascorse le cinque di mattina, è intervenuto il professor Camillo Ricordi, uno dei massimi esperti al mondo della ricerca sul diabete. “Si sta creando una longevità malata – ha detto il docente all’università di Miami, in Florida (Usa) – un elemento insostenibile per le società occidentali”. Che fare, dunque? Si può intervenire sui valori negativi – ha detto il prof – sull’esercizio fisico, sull’alimentazione corretta e sull’assorbimento di alcune vitamine”.

Sono quattro i fattori che possono allungare la vita per 14 anni. Ciascuno interviene per tre anni e mezzo. “Il primo è l’esercizio fisico – ha elencato il docente negli States -. Il secondo la vitamina C che si può assumere mangiando molto frutta e verdura. Il terzo l’assenza di fumo. Il quarto, e un po’ controverso in questo periodo, il moderato consumo di vino rosso”.

In ogni caso, ha tenuto mettere in evidenza Ricordi, “l’esercizio fisico funziona come un farmaco. Attiva le molecole della longevità, il benessere mentale e funziona come un ansiolitico”. Poi ha indicato un obiettivo: “comprimere la fase del declino”, troppo costosa per i nostri sistemi sanitari.

In apertura di lavori, coordinati da Federica Alberti, Nerio Alessandri ha manifestato la propria soddisfazione: “Venti anni fa sognavamo risultati concreti. Oggi abbiamo risultati superiori alle attese. La cultura è stata la mia ossessione, fatta di valori, competenze e formazione. Star bene, oggi, conviene a tutti. Persone in forma equivalgono ad aziende in forma”.

Poi ha proseguito Alessandri: “Oggi abbiamo qui presenti 50 Comuni e possiamo dire di avere messo in campo, in questi anni, 60 progetti diversi. Per gli anziani, per la scuole materne, nei parchi, nei centri sportivi, con i medici che ora prescrivono l’esercizio fisico come una medicina, per chi fa cicli di chemioterapia, prima e dopo”.

Poi la ricetta del vivere bene e del vivere sano e in pace con se stessi e con il mondo, che chi ha seguito Alessandri negli anni conosce molto bene. “Esercizio fisico, sana alimentazione e approccio positivo alla vita: al centro di questo triangolo ognuno trova il suo equilibrio”.

“Ma oggi siamo qui per fare un passo avanti – ha detto ancora Alessandri -. Sono stato a Davos per la 15esima volta. Nella prima occasione portai il wellness. Tutti si chiedevano cosa fosse. Negli anni ne è scaturito un manifesto passato attraverso le Nazioni unite e declinato in diversi Paesi al mondo. Ora dobbiamo andare oltre, pensare in grande e continuare a innovare”.

Ecco il primo obiettivo messo in campo dall’ingegnere: “Dobbiamo passare dall’obiettivo di allungare la vita ad allungare la salute. Per fare questo abbiamo bisogno delle istituzioni e del sistema Paese. Qua in Romagna abbiamo dimostrato che si può fare. Perché non farlo anche nel resto d’Italia?”.

Quindi la provocazione: “Dalla green economy dobbiamo passare alla wellness economy. Se uno vive con passione, rispetta l’ambiente”. Diventa una conseguenza inevitabile.

La Alberti ha illustrato i dati del report, gran parte in positivo, per quel che riguarda la Romagna. Ecco i motivi per cui varrebbe la pena esportarli altrove. Nel nostro territorio la popolazione attiva è il 55 per cento, rispetto al 46,2 dell’Italia. La percentuale degli adulti sedentari è del 16 per cento contro il 31 della media nazionale. In tanti usano la bicicletta e i medici che prescrivono l’attività fisica come farmaco sono il 35 per centro il 29 della media italiana. L’intera industria legata al wellness negli ultimi dieci anni è cresciuta del 31 per cento e gli addetti del 20,5, contro una media del 3,6. La previsione per il turismo del benessere è di un +20 per cento fino al 2025. Gli studenti nei quattro campus romagnoli sono 11.000, in facoltà legate al wellness.

“Il turismo sportivo, assieme a quello culturale – ha detto il presidente 4della Regione, Stefano Bonaccini – è in crescita. Occorre dare valore allo sport come attrazione turistica. Qua abbiamo la Formula1 a Imola, la MotoGp a Misano Adriatico, i passaggi del Giro d’Italia che per la prima volta quest’anno arriverà in un’azienda, qui alla Technogym, il Tour de France il prossimo anno. A Cesena nascerà il centro nazionale di triathlon. Abbiamo un villaggio paralimpico in provincia di Piacenza. La nostra è la regione con più piste ciclabili in Italia. Il parco del mare a Rimini è la più grande palestra a cielo aperto al mondo. Accanto alla wellness valley, in Emilia Romagna abbiamo la motor valley e la food valley”, come detto in più occasioni dal presidente.

Poi ancora, Bonaccini ha proseguito con l’elenco: “A Cesena avremo i cinque villaggi sportivi grazie al progetto Cesena sport city e in Romagna abbiamo saputo dare vita a un turismo a misura di benessere. Ecco perché questo protocollo, che abbiamo firmato anche con l’università, è un valore aggiunto per diffondere sempre di più i sani stili di vita. I numeri che abbiamo appena visto dimostrano che da qui è partita un’iniziativa che sta dando un’opportunità straordinaria. Abbiamo un indotto incredibile e i risultati sono straordinari”.

Da sinistra, nella foto: Alessandri, Bonaccini, Molari e la Alberti

Il rettore dell’Alma mater studiorum università di Bologna, Giovanni Molari, ha aggiunto che l’università “ha firmato con convinzione questo accordo, con le istituzioni e le aziende del territorio. Adesso abbiamo il dovere di mantenere le competenze allineate al territorio e con il territorio”. Il rettore ha ricordato anche la recente apertura delle palestre universitarie a Cesena e Forlì, ma aperte a tutti, e la prossima apertura di quella di Forlì.

Sollecitato dalle domande della Alberti, Alessandri ha risposto che la soddisfazione più grande per lui è sapere che sua figlia aspetta un bambino e che “riusciamo a rendere il mondo più bello. La nostra responsabilità di impresa è ciò che facciamo ogni giorno, il segno che lasciamo nel mondo. Nel 2022 hanno fatto visita al nostro village 27 mila persone da 80 Paesi diversi”.

Alessandri ha spinto sui suoi cavalli di battaglia: “Ci vuole energia, e l’energia è tutto. Ogni giorno è come il primo, lo dico sempre ai miei figli. Se un prodotto ha successo, significa che è già obsoleto. Lanciare nuove sfide per me è il momento più bello”.

Sollecitato sulla Romagna un po’ abbandonata, il presidente Bonaccini ha risposto che “la Romagna senza l’Emilia sarebbe più debole e l’Emilia senza la Romagna sarebbe più debole”. Poi ha aggiunto. “Qua avete fatto dell’ospitalità, senza avere un mare come i Caraibi o le grandi montagne, una grande qualità che ha creato dal turismo una grande opportunità. Ora siamo chiamati a tenere insieme qualità, innovazione e ricerca. È il momento di puntare sui sapere, sulla conoscenza, sul capitale umano. Questa è una terra che sa offrire ospitalità per tutte le età e per tutte le tasche”.

Riprendendo la parola, Alessandri ha dichiarato gli obiettivi: “Puntiamo a raddoppiare, anche se non dico entro quanto tempo. Abbiamo il vento in poppa. Oggi abbiamo la credibilità necessaria”. 

Il ministro per lo sport e per i giovani, Abodi, “errante e senza portafoglio”, come ha voluto precisare, ha guardato alle radici della Technogym: “Ho visto il garage e quello che poi è stato costruito. Non bisogna mai dimenticare la propria storia”. 

Poi ha commentato: “Confrontandomi con gli altri Paesi europei, noto che noi abbiamo una base debole e un vertice forte. È il mio grande dispiacere”. Riguardo alla sua partecipazione al governo Meloni, ha proseguito: “So di essere uno staffettista, ma devo correre al meglio la mia frazione. Da qui mi voglio portare a casa un obiettivo: portare questo patrimonio a tutti. C’è un’esperienza che può essere allargata al resto del Paese”.

Quindi ha illustrato un progetto-manifesto: “I Giochi della gioventù, coinvolgendo tutti i ministeri. Questo ci obbligherà ad avere un’agenda condivisa. I soli 700 milioni dal Pnrr per lo sport dicono che c’è qualcosa che non va, comunque credo che i prossimi cinque anni di lavoro saranno proficui”. 

Nella foto, il taglio della torta per i 20 anni della Wellness foundation