Posta in redazione
Borello, "un torrente quasi murato dal fango secco"
Il Comitato alluvionati e franati di Cesena e Valle del Savio sollecita gli Enti preposti a intervenire
Pubblichiamo di seguito una lettera a firma del Comitato alluvionati e franati di Cesena e Valle del Savio giunta oggi in redazione. Si segnala il "pessimo stato" del Borello a oltre un anno dall'alluvione.
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Caro direttore,
questo nella foto è lo stato del Borello ancora oggi, nella zona di via Mulino di Borello, a 14 mesi dall’alluvione di maggio '23. Perché è ancora così anche se in zona alcuni lavori sono già stati fatti? Qual è l’Ente preposto alla manutenzione del letto del fiume? E, soprattutto, quando verrà fatta la manutenzione stessa?
A più di un anno dall’alluvione il territorio è spesso ancora in pessimo stato. Tanti lavori sono stati fatti, è vero, ma ne mancano ancora molti di più tra fiumi, torrenti e canali da ripulire, frane e ponti crollati o pericolanti che rendono inagibili strade, e fogne ancora piene di fango ormai secco.
Nei diversi Enti coinvolti si nota molta attenzione verso i grandi progetti, indispensabili, ma che richiederanno anni fra capitolato, gare d’appalto, realizzazione effettiva e collaudo. E nel frattempo? I lavori di minore entità che sono essenziali per la messa in sicurezza del territorio? Certo, è indispensabile la sicurezza a lungo termine ma prima quella a breve: sicurezza che, nonostante i ripetuti solleciti da parte di Comitato e cittadini è invece ancora molto lontana dall’essere raggiunta in modo ragionevole e presenta ancora oggi situazioni di rischio immediato quando invece la cronaca di tutti i giorni evidenzia la violenza di un meteo impazzito.
Se una fiumana come tante ce ne sono state in passato senza creare problemi - non parliamo quindi di eventi epocali - oggi coinvolgesse il bacino del Borello e del Savio, quanta acqua passerebbe restando nell’alveo di fiumi e torrenti? Visto lo stato degli alvei e delle varie infrastrutture, a cominciare dai ponti, è evidente che oggi sarebbe molta di meno di prima di maggio 2023.
Partendo dal Borello, il suo fondo in alcune zone si è alzato per il fango accumulatosi. Il fango che si vede nelle foto non c’era prima di maggio ’23 e rappresenta una quantità esorbitante per il Borello.
È fango secco, basta un bastone per scalfirlo. Come mai è ancora lì? Chi e quando lo rimuoverà? Su quel fango, naturalmente, se ne accumulerà altro che scende da monte. Ogni elemento “fuori posto” contribuisce al disastro e quando questi elementi sono tanti e peggiorano nel tempo, il disastro è annunciato.
Anche per questo i cittadini del Comitato sollecitano di nuovo:
- la massima trasparenza da parte degli Enti coinvolti,
- risposte rapide, precise, puntuali, complete,
- interventi rapidi, mirati e risolutivi.
Mauro Mazzotti, Comitato alluvionati e franati di Cesena e Valle del Savio
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