spese di natale
Confcommercio: "Cesenati, comprate nei negozi della città"
Lettera aperta di Augusto Patrignani, presidente Confcommercio cesenate, ai direttori delle testate locali
![Patrignani (foto archivio) Patrignani (foto archivio)](/var/cesenate/storage/images/cesena/confcommercio-cesenati-comprate-nei-negozi-della-citta/2487755-1-ita-IT/Confcommercio-Cesenati-comprate-nei-negozi-della-citta_articleimage.jpg)
Pubblichiamo, di seguito, una lettera aperta che Augusto Patrignani, presidente Confcommercio cesenate, ha indirizzato a tutti i direttori delle testate locali in merito al tema del commercio natalizio.
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"Domenica 8 dicembre il commercio natalizio entra nel vivo e campeggerà fino all'Epifania. Il mese più bello dell'anno, per fare acquisti. Che in queste settimane chiamiamo doni, non a caso.
Si possono imporre i consumi e gli acquisti natalizi? Ovvio che no, è una pratica libera e piacevole, proprio per la libertà che presuppone. Ma si possono orientare, motivando l'appello. Confcommercio chiede, potendo e volendo, fatta salva la libertà insindacabile di ciascuno, di privilegiare gli acquisti nei negozi della città: per salvaguardare la rete distributiva che soffre, per impedire che la città si spenga con l'assottigliarsi e il venir meno delle attività commerciali, per ricompensare i negozianti della straordinaria profusione di forze che assicurano nel periodo natalizio luminarie, addobbi, iniziative e servizi di primo livello; per garantirsi la qualità delle merci vendute e dei servizi erogati.
I negozi sono le luci della città. Tutto l'anno. A Natale ancora di più. I negozi sono un servizio, anche sociale. I negozianti vanno tenuti stretti, coccolati: da chi amministra, con provvedimenti adeguati e da chi acquista con scelte consapevoli. Certo: siamo liberi di acquistare dovunque, nei negozi fisici, in quelli virtuali on line, nelle grandi strutture. Ed è il bello della libertà.
Ma se per Natale vogliamo fare un dono anche alla nostra città, alla nostra Cesena, privilegiamo gli acquisti nei piccoli negozi del centro e della periferia, in quelli di vicinato, che sono la spina dorsale della vita sociale cittadina. Senza di essi, che città sarebbe? Viva i negozianti in carne ed ossa!"
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