Città
Confcommercio crede nella rigenerazione urbana
I progetti che mirano a rifunzionalizzare spazi cittadini in disuso sono al centro dell'attività del Cat Ascom Servizi
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"In un celebre discorso pronunciato pochi mesi di essere vittima di un attentato, Robert Kennedy, fratello di John e candidato alle presidenziali statunitensi del 1968, affermò che per uno Stato degno di essere ritenuto tale, più importante del Pil (il Prodotto interno lordo) è il Bil (il benessere interno lordo). Una riflessione che fece epoca e che è divenuta universalmente valida. Esiste anche un benessere interno lordo nella vita urbana correlato alla qualità della vita dei cittadini e in questo ambito si iscrive la virtuosa pratica della rigenerazione urbana, qualcosa di più mirato e strategico della ordinaria riqualificazione". A dirlo, con una nota giunta in redazione, è Corrado Augusto Patrignani, presidente della Confcommercio Cesenate. "I progetti di rigenerazione - prosegue Patrignani - che mirano a recuperare e rifunzionalizzare luoghi della città caduti in disuso, degradati o sotto utlizzati, sono al centro dell’attività del Cat Ascom Servizi che ha avviato un nuovo intervento conoscitivo e propositivo per il rilancio del centro storico e del commercio che unitamente agli istituti culturali, costituisce la funzione essenziale vivificatrice dell’area natica cittadina. Si sta completando l’analisi dei questionari somministrati a utenti e negozianti per recepire istanze, suggerimenti e indicazioni sul varo di progetti rigenerativi partecipati, sui quali il Cat Ascom Servizi ha già avviato il confronto con l’amministrazione comunale di Cesena"."La novità di questo progetto è il coinvolgimento di tutti i partner istituzionali, ma non solo - spiega il presidente - : anche degli attori sul campo, clienti e commercianti e verranno coinvolti anche i proprietari di immobili per favorire, laddove si rende necessario, la rigenerazione piena degli edifici. Un progetto corale che prende corpo “dal basso”"."Confcommercio - conclude la nota - si prefigge la crescita del bello urbano: non solo da osservare, ma da vivere. poiché come abbiamo sempre detto la città non è un museo, ma un ambito di interscambio dinamico in cui il tessuto rigenerato si pone come luogo di incontro e relazioni. E nulla più del commercio al dettaglio, in ambito urbano, presuppone e favorisce incontro e relazioni. La rigenerazione si allarga quindi, al di là degli edifici, al nostro stesso modi di vivere: dopo lo stand -by della pandemia vogliamo tornare a riappropriarci pienamente della socialità e e della dimensione comunitaria dentro la città. Rigenerando la città rigeneriamo noi stessi".
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