Coronavirus, Cgil, Cisl, Uil: "Fermare davvero tutto ciò che non è strettamente necessario"

Le segreterie cesenati di Cgil, Cisl e Uil intervengono con una nota congiunta, in merito al Dpcm firmato ieri dal premier Conte.

Per i sindacati, il Dpcm "non tiene conto, se non in modo molto parziale, delle richieste avanzate da Cgil, Cisl, Uil. Durante la conferenza stampa, del 21 marzo, il presidente del Consiglio aveva annunciato misure restrittive fino alla sospensione di tutte le attività non essenziali.

Oggi - scrivono i sindacati - ci troviamo davanti al fatto che TUTTO sembra essere essenziale. Questo non è accettabile anche per il nostro territorio. Una “manina” nella notte ha esteso e ampliato in modo consistente attività industriali e commerciali aggiuntive rispetto allo schema iniziale presentato dal Governo".

Per Cgil, Cisl e Uil del territorio "i settori aggiuntivi, inseriti nello schema del Decreto, non rispondono alle caratteristiche di attività essenziali e, in ogni caso, in tutti quei luoghi di lavoro ove non ricorrano le condizioni di sicurezza definite nel Protocollo condiviso del 14 marzo 2020, diciamo di mettere in campo tutte le iniziative di lotta e di mobilitazione fino alla proclamazione dello sciopero. Lavorare in sicurezza, tutelare la salute nei luoghi di lavoro per contenere il contagio, sempre crescente, sconfiggere il virus è una condizione necessaria e non mediabile a tutela di tutti i cittadini".

In una seconda comunicazione congiunta, le sigle sindacali convengono nel ribadire che "è evidente a tutta la cittadinanza che è il momento di fermare tutto ciò che non è strettamente necessario, pertanto chiediamo alla Prefettura di Forlì-Cesena, urgentemente, la convocazione di una Cabina di regia con organizzazioni sindacali e datoriali".