Hippogroup cesenate, fatturato in calo ma bilancio in utile

La società che gestisce l'ippodromo di Cesena ha approvato i conti del 2023, segnati dall'alluvione. Gli eventi del maggio '23 infatti, oltre a danneggiare l'ippodromo, hanno portato alla chiusura della "gaming hall" (Hippobingo) che non riaprirà prima del 2025.

In una nota diffusa alla stampa, Hippogroup cesenate informa che il bilancio 2023, approvato dai soci nella giornata di ieri, vede il fatturato scendere a 25,02 milioni di euro contro i 28,92 milioni del 2022, proprio a causa dell'alluvione. Il contenimento dei costi però ha permesso comunque un utile di quasi 634mila euro e un flusso di cassa operativo netto di 1,03 milioni di euro "entrambi in leggero miglioramento rispetto al 2022".

Nel corso del periodo la società ha effettuato investimenti per 1,62 milioni di euro sulle strutture di Bologna e Cesena, in buona parte legati al ripristino dei danni dagli eventi meteo. La società controllata Yppos nell’aprile 2023 ha realizzato la nuova gaming hall di Modena per un investimento di oltre 6,2 milioni di euro.

Il Patrimonio netto della società si è attestato a 18,94 milioni di euro, mentre l’indebitamento finanziario è sceso a 1,94 milioni.

La Società ha occupato stabilmente settantasei addetti oltre agli stagionali e oltre centosettanta includendo le Società controllate che hanno gestito l’ippodromo di Capannelle a Roma e le gaming hall “Hippodome” di Modena e Firenze e il Club Ippodromo di Cesena.

“È con viva soddisfazione – dichiara il presidente di Hippogroup Cesenate Umberto Antoniacci – che abbiamo proposto ai soci un bilancio leggermente migliorativo rispetto a quello dello scorso anno, nonostante i danni patiti con l’alluvione, e le difficoltà irrisolte che attanagliano l’ippica italiana. Attendiamo ancora i necessari riconoscimenti assicurativi nonché i ristori promessi dalle istituzioni sui circa sette milioni di euro di danni patiti. Ad oggi abbiamo fatto tutto il meglio possibile con le nostre risorse e senza aiuto alcuno. La capacità di produrre cassa è, ancora ad oggi, sufficiente per garantire la continuità nel medio periodo ai nostri collaboratori e le loro famiglie e l’adeguatezza strutturale rispetto agli sviluppi e alle nuove continue esigenze operative che gli scenari dei settori in cui operiamo, richiedono".