Cesena
stampa

evento oggi pomeriggio

Inaugurazione nuovo anno accademico in città. Il presidente Cicognani: "Il modello multicampus evidenzia la crescita del territorio attraverso la conoscenza"

Per la prima volta in oltre 900 anni di storia dell'ateneo bolognese, la cerimonia di inuagurazione si è tenuta fuori Bologna. "Università di Bologna e della Romagna" potrebbe esserci in un prossimo futuro, così si è espresso il presidente del Campus cesenate

Inaugurazione nuovo anno accademico in città. Il presidente Cicognani: "Il modello multicampus evidenzia la crescita del territorio attraverso la c...

Aula magna affollata oggi pomeriggio al nuovo Campus di Cesena per la straordinaria occasione dell'inaugurazione del 932esimo anno accademico dell'Università di Bologna - Alma Mater Studiorum. È la prima volta che accade che il rettore si rechi fuori Bologna. Un fatto eccezionale che segna ormai l'indiscussa importanza assunta dalle sedi della Romagna.

Il presidente di Campus, Massimo Cicognani, ha ricordato come in un prossimo futuro, forse non così lontano, la stessa università potrebbe cambiare il suo nome in "Alma Mater Studiorum - Università di Bologna e della Romagna". Poi ci ha anche scherzato su un po': "Oggi venendo qui ho controllato - ha detto in chiusura di intervento: sulla facciata lo spazio per l’aggiunta c’è. È solo questione di tempo".

Di seguito pubblichiamo l'intervento del presidente di Campus, il professor Massimo Cicognani.

Care studentesse, cari studenti, colleghe, colleghi, autorità, gentili ospiti tutti.

Il cerimoniale di oggi prevede che sia il presidente del Campus a rivolgervi i saluti ed i ringraziamenti conclusivi ed è con una certa emozione che mi accingo ad assolvere questo graditissimo compito in un evento unico, dove il nostro Rettore ha voluto rompere una tradizione per rinnovarne l’alto valore.

Per comprendere cosa questo significhi per la parte della comunità Alma Mater Studiorum che ho l’onore di rappresentare pro-tempore, il Campus, lasciatemi tornare come altri hanno fatto oggi a Cesena nel novembre 1989.

Alla guida dell’Università di Bologna che aveva celebrato i Secularia Nona l’anno prima, c’era il Magnifico Rettore Fabio Roversi Monaco. Francesco Ubertini aveva 19 anni, probabilmente non immaginava che sarebbe diventato il più giovane rettore nella più antica università del mondo dove aveva iniziato gli studi di ingegneria.

Sindaco di Cesena era Piero Gallina, oggi qui penso a rivivere giorni memorabili della sua carriera di amministratore della cosa pubblica. Enzo Lattuca aveva 1 anno, non poteva ancora nemmeno immaginare che sarebbe diventato il più giovane parlamentare della Repubblica prima di mettersi al servizio della sua città.

Nel centro dell’Europa, come già ricordato, veniva abbattuto un segno di divisione, destino ineludibile di tutti i muri non edificati per accogliere, come sono invece quelli che vediamo qui davanti.

In una via del centro storico di Cesena, Via Aldini all’altezza del Centro San Biagio, era apparso da qualche tempo uno striscione appeso, grande come quelli che annunciano un evento eccezionale o segnano il traguardo di una tappa del Giro d’Italia.

A sinistra campeggiava il Sigillum Magnum, al centro a caratteri cubitali stava la scritta “segreteria decentrata”. A destra, sopra “Università di Bologna”, sotto “Comune di Cesena”.

In estrema sintesi erano descritti una scelta lungimirante, i suoi attori principali. l’Università, il Territorio.

Ricordare qui tutti gli artefici di questo evento epocale non mi è cosa possibile, farei sicuramente torto a molti, ma non posso esimermi dal menzionare per l’Università Fabio Roversi Monaco e lato territorio, per averli visti di persona all’opera durante le loro visioni di futuro, Giobbe Gentili per Cesena e Leonardo Melandri per tutta la Romagna.

La sintesi che vi ho descritto è raffigurata in una foto in bianco e nero che abbiamo rinvenuto negli archivi del Campus. Ai lati di Via Aldini fila di auto parcheggiate, una Fiat Ritmo quasi ostruisce l’ingresso alla “segreteria decentrata”.

Ed oggi? Le auto non possono più nascondere il sapore antico di Via Aldini e quella che celebriamo assieme all’apertura del 932-esimo Anno Accademico non è il trentennale di una “sede decentrata”, come testimonia la scelta del Magnifico Rettore.

Perché l’Alma Mater ha trasformato le città romagnole in città universitarie con tutto quello che ne consegue e di converso la Romagna ha trasformato l’Università di Bologna in un vero e proprio ateneo regionale.

Il modello multicampus evidenzia la crescita del territorio attraverso la conoscenza.

In questi trent’anni, naturalmente non tutto è stato ed ancora non è idilliaco. Abbiamo attraversato momenti di difficoltà e coltivato l’esercizio del dubbio. Se siamo giunti fin qui lo dobbiamo a molti.

All’impegno costante di tanti colleghi che hanno sposato questo progetto. A chi tra loro si è fatto carico di compiti organizzativi a volte da inventare sul campo, ed alla guida di Rettori che hanno restituito impulso, ultimo solo in ordine cronologico Francesco Ubertini.

All’apporto appassionato del personale tecnico e amministrativo che abbiamo recentemente sottolineato intitolando quest’aula a Carmen Tura che ora ci guarda col suo bel sorriso.

Alle migliaia di studenti che hanno scelto di formarsi qui, come l’alumna Valentina Ercolani oggi intervenuta, ed alle famiglie che li hanno supportati.

All’appoggio ostinato e continuo fin dalle fasi iniziali di tanti attori del territorio, così ben rappresentato negli esempi dati dagli Enti di Sostegno e dalle Fondazioni.

Anche nel momento attuale siamo chiamati a sfide importanti con condizioni al contorno rapidamente mutevoli e riferimenti da chiarire in analisi che invece necessitano il ritorno al pensiero lungo.

Nel rinnovare a tutti voi i migliori nostri saluti ed il ringraziamento per la vostra presenza, ci rivolgiamo allora in particolare a chi ha il diritto/dovere di vedere e progettare il futuro appoggiandosi al proprio ingegno: le nostre ed i nostri giovani cui vorremmo passare al nostro meglio strumenti adeguati per “ben condurre la propria ragione” (perdonate al matematico la citazione cartesiana).

E visto che l’unità di misura della vita dell’Alma Mater è il secolo, immaginiamo il 2088 ed il 2089. Io ho già incaricato mio figlio, che al momento avrà solo 90 anni, di rappresentarmi perché non posso mancare.

L’Università celebrerà il Millenium poi l’anno successivo il secolo dei Campus. Potrebbe aver cambiato il suo nome in Alma Mater Studiorum - Università di Bologna e della Romagna. Oggi venendo qui ho controllato: sulla facciata lo spazio per l’aggiunta c’è. È solo questione di tempo.

Grazie.    

Creative Commons - attribuzione - condividi allo stesso modo
Inaugurazione nuovo anno accademico in città. Il presidente Cicognani: "Il modello multicampus evidenzia la crescita del territorio attraverso la c...
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti) disabilitato.

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento