Anniversario
Un documentario sui Sikh tra le iniziative del 76esimo dalla Liberazione di Cesena
Martedì 20 ottobre saranno deposte varie corone d'alloro. Alle 20,30, su prenotazione, appuntamento al Palazzo del Ridotto
L’immigrazione in Italia è un fenomeno complesso eppure la sua comprensione può essere aiutata da elementi come la memoria e la consapevolezza storica. Con queste parole prende avvio il docufilm “Khalsa. I Sikh in Italia dal 1944 a oggi”, di Alessandro Quadretti, che martedì 20 ottobre, nell’ambito delle iniziative programmate per il 76esimo anniversario della Liberazione di Cesena dall'occupazione nazi-fascista, sarà proiettato nella sala Sozzi del Palazzo del Ridotto dalle 20,30. Al termine della proiezione il regista dialogherà con Domenico Guzzo, codirettore dell’Istituto per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea di Forlì-Cesena.
È obbligatorio prenotarsi scrivendo una mail a istorecofo@gmail.com o contattando il 0543 28999.
Il lavoro, scritto e prodotto dallo stesso regista per Officinemedia, parte dal presupposto che quasi settant’anni fa i soldati Sikh contribuirono in modo determinante all'avanzata degli eserciti alleati e alla sconfitta del nazi-fascismo. Oggi le loro comunità in Italia sono forti e numerose, anche se pochi sanno che i migranti di oggi discendono dai liberatori di allora.
Le celebrazioni del 20 ottobre prenderanno avvio alle 11 di martedì sotto il loggiato del Municipio con la deposizione della corona di alloro sulla lapide a Cesena Medaglia d'argento al valor militare da parte del sindaco Enzo Lattuca. Dalle 8 della stessa giornata saranno deposte corone nel cimitero militare degli Alleati, al Monumento al partigiano in viale Carducci, sulla lapide a Mario Guidazzi in corso Cavour 157, sul Monumento ai caduti di Cefalonia in viale Carducci, sulla lapide in ricordo degli Ebrei caduti e deportati per motivi razziali in piazza Almerici, sulla lapide ai Caduti partigiani nel loggiato del Palazzo comunale, sulla lapide alle vittime civili di guerra nell'atrio del Palazzo comunale, nello Sferisterio della Rocca, sul Monumento alle vittime di Ponte Ruffio.
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