Cesena
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Felini nei secoli

Una serata per parlare del gatto nell'Arte attraverso i secoli

La serie di conferenze sulle “Rivoluzioni nell’arte”, ideate ed organizzate dalle Associazioni Endas ed Adarc si sta avvicinando al suo epilogo. Giovedì 21 marzo si terrà il penultimo incontro, dedicato alla novità dell’edizione di quest’anno: i soggetti trasversali nell’arte. Dopo “Donna nell’arte” questa volta l’onore tocca al “Gatto nell’arte”.

Una serata per parlare del gatto nell'Arte attraverso i secoli

La serie di conferenze sulle “Rivoluzioni nell’arte”, ideate ed organizzate dalle Associazioni Endas ed Adarc si sta avvicinando al suo epilogo. Giovedì 21 marzo si terrà il penultimo incontro, dedicato alla novità dell’edizione di quest’anno: i soggetti trasversali nell’arte. Dopo “Donna nell’arte” questa volta l’onore tocca al “Gatto nell’arte”.

L’incontro sarà condotto, come sempre, dal professor Marco Vallicelli, curatore dell’iniziativa, che chiuderà poi la rassegna  l’11  aprile con Carlo Carrà.

Grazie al coinvolgimento del Credito Cooperativo Romagnolo BCC di Cesena, l'iniziativa si svolgerà presso la Sala Eligio Cacciaguerra in Viale Bovio, 72, con inizio alle 20.45.

IL GATTO NELL’ ARTE

Il gatto, la più elegante, cocciuta e scaltra delle creature, è stato un soggetto prediletto da artisti di ogni cultura  ed epoca, fin dalla notte dei tempi. La spettacolare incisione rupestre realizzata in Libia settemila anni fa è forse la più antica testimonianza di una zuffa tra felini, da cui prende avvio una lunga e ininterrotta tradizione visiva. Una profusione di immagini cui non sempre corrisponde un sentimento univoco verso il gatto che, se oggi è fra gli animali domestici più venerati, nei secoli è stato spesso vittima di odio e persecuzione.

Da animale sacro nell’antico Egitto a deterrente contro i roditori nella civiltà babilonese, alleato dell’ uomo contro gli aspidi dal morso letale, apprezzato per la tecnica venatoria e immortalato come valido compagno di caccia, il gatto si affranca via via dalle attività pratiche diventando l’ indolente amico dell’ uomo, che gli spalanca le porte della propria casa. La convivenza però non dura a lungo e la sua fortuna conoscerà ancora alti e bassi. Tanto che sul finire del Medioevo prevale l’ immagine di malefico sodale del demonio, sprezzo che coincide con il ruolo sinistro cui è relegato nei dipinti.

Quasi mai protagonista nelle tele dei grandi maestri ma mero accessorio raggomitolato ai piedi di una figura femminile, bisognerà attendere il sentimentalismo vittoriano perché torni in auge e un radicale cambio di status lo faccia ritrarre, insieme ai suoi compari, in intimistiche scene famigliari. E’ questo il periodo più propizio per essere gatto, un’ età dell’ oro sia per l’ amorevole relazione con il compagno umano sia per il ruolo centrale che conquista nell’ opera d’arte, dove finalmente fa da padrone. Sensibile a ogni sfumatura felina, il più grande zoologo dei nostri tempi ci racconta la storia dell’ arte attraverso la lente degli artisti gattofili.

Simbolo di violenza spietata per Pablo Picasso che lo rappresenta in veste di predatore feroce, emblema supremo della sessualità femminile in Balthus, soggetto molto popolare tra vignettisti satirici e caricaturisti fino a diventare volano di denuncia con Banksy, il gatto è un’ inesauribile fonte per esplorazioni visive e voli pindarici.

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