manifestazione di solidarietà
Verità e giustizia per Cristina e Chiara. Fiaccolata in città
Almeno 300-400 persone hanno sfilato con in testa mamma Marisa e il sindaco Enzo Lattuca che ha detto: "Non ci devi chiedere scusa per i tuoi modi. Noi ti dobbiamo ringraziare per le tue battaglie"
"Verità e giustizia per Cristina e Chiara". Dietro questo striscione hanno sfilato in centro città, da piazza Giovanni Paolo II davanti alla Cattedrale fino a piazza del Popolo, davanti al palazzo comunale, almeno 300-400 persone molte delle quali con le fiaccole accese.
Le candele per tutti non ci sono state. "Siete venuti in troppi", ha detto la mamma di Cristina Golinucci, la 21enne scomparsa il primo settembre 1992 e mai ritrovata. Per il caso della giovane scomparsa, nello scorso mese di febbraio le autorità di polizia giudiziaria hanno riaperto le indagini. Il fatto ha suscitato molto clamore in città dove è arrivata ancora una volta, nelle scorse settimane, la giornalista della trasmissione Rai "Chi l'ha visto?" Chiara Cazzaniga che segue l'intricata vicenda da molti anni. Mamma Marisa è stata ospite in trasmissione nelle ultime puntate e questa sera la Rai ha mandato in onda sul Tg3 regionale un'intervista condotta da Serena Biondini al vescovo Douglas Regattieri che ha ribadito la solidarietà di tutta la Diocesi per arrivare lla verità dei fatti.
Tantissime le persone che si sono strette attorno a mamma Marisa prima e dopo la manifestazione pubblica. Tanti anche i giornalisti, i fotografi e i cineoperatori. Ma soprattutto si è avvertito molto l'affetto per la famiglia. La gente si è voluta stringere attorno alla mamma di Cristina e ha voluto fare sentire tutto il peso di un'opinione pubblica che vorrebbe arrivare, dopo oltre 30 anni, alla verità su una scomparsa rimasta troppo nell'oscurità. Da poco tempo, alla scomparsa di Cristina è stata associata anche quella di Chiara Bolognesi che nel mese di ottobre dello stesso 1992 prima scomparve e poi, dopo tre settimane, fu ritrovata morta nelle acque del fiume Savio. La vicenda fu in fretta derubricata come suicidio. Ora anche questo caso è stato riaperto con la clamorosa riesumazione del corpo effettuata nelle scorse settimane.
"Noi non dimentichiamo - ha detto mamma Marisa prendendo la parola sotto il loggiato del Comune -. Non dimentico i suoi vent’anni. La sua assenza è per noi una presenza. Come per tutti i genitori delle persone scomparse. Noi tutte siamo mamme guerriere, le donne dell'associazione "Penelope". Una mamma corre anche quando le gambe non la sorreggono più. Si tratta di una battaglia quotidiana. La mia dura da oltre trent’anni".Poi mamma Marisa ha insistito: "Le mele marce esistono ovunque, in ogni ambiente. La fede mi ha sostenuto, sempre, nonostante quello che ho vissuto. Voglio morire da donna di fede. Le mezze frasi mi hanno colpito e ferita. Mi sono affidata alle autorità. Il resto lo farà giustizia".
In questo caso, ha terminato Marisa, si tratta di "due vite stroncate forse dalla stessa anima nera. Ringrazio la diocesi per il suo sostegno. Ringrazio tutti, anche le forze dell’ordine". Poi, però, "ci sono loro, le anime nere, ma ci siamo anche noi. Grazie a tutti". Un lungo applauso è seguito alle accalorate parole di mamma Marisa.
Il sindaco Lattuca ha detto che "questa fiaccolata è la cosa giusta, per contribuire a dare una verità che è stata strappata. Due giovani concittadine sono state strappate alle loro famiglie. Quello di questa sera è un atto di memoria collettiva che andava fatto. Per cercare la verità".
Poi, rivolto a Marisa, il primo cittadino ha aggiunto: "Le indagini riaperte sono state un terremoto per te Marisa. La nostra presenza qui stasera vuole dirti che tu lo possa vivere, questo terremoto, con il tuo quartiere, la tua gente, la tua città. Da questa piazza possa partire un messaggio a chi sa e finora ha taciuto. Ogni frammento può essere decisivo. Per la verità non è mai troppo tardi. Siamo accanto a te. Non ci devi chiedere scusa per i tuoi modi. Noi ti dobbiamo ringraziare per le tue battaglie".
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Di seguito la fotogallery e altre foto di Sandra e Urbano (Cesena)
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