Cesenatico
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patrimonio culturale

Italia e Croazia insieme per le marinerie storiche

Cesenatico, con il suo Museo della marineria, è uno dei dieci partner del progetto europeo "Arca adriatica". Gli compete la parte dedicata al restauro e alla documentazione e catalogazione delle barche tradizionali

Relatori e operatori alla presentazione del progetto "Arca adriatica" (foto Venturi)

Presentato oggi a Cesenatico, a giornalisti e operatori italiani e croati, “Arca adriatica”, progetto europeo per la protezione, la promozione e la valorizzazione turistica del patrimonio culturale della marineria tradizionale adriatica. Avviato a gennaio 2019 per concludersi a giugno 2021, fa parte del programma Interreg Italia-Croazia, finanziato dalla Commissione europea con oltre 3 milioni di euro.

Le risorse sono divise tra dieci partner, cinque croati e cinque italiani: in Croazia la Regione Litoraneo-montana (Primorje-Gorski Kotar county), quale capofila, il Comune di Malinska-Dubasnica, l'Ente turistico del Quarnero, l’ecomuseo "Casa della Batana", il Comune di Tkon; in Italia i Comuni di Cervia, Cesenatico e San Benedetto del Tronto, l’Istituto agronomico mediterraneo di Bari, l’Università Ca’ Foscari di Venezia. La quota assegnata al Comune di Cesenatico è di 284mila euro.

“Il progetto - ha spiegato in inglese Iris Bruketa della Regione Litoraneo-montana croata – ha come obiettivo la valorizzazione di piccoli e medi porti, attraverso tre direttive: sviluppare una destinazione turistica comune, promuovere destinazioni turistiche che hanno poca visibilità, preservare l’eredità storica delle marinerie”.

Ogni partner di “Arca adriatica” è responsabile di un ambito di lavoro specifico, dallo studio scientifico alla comunicazione. “A Cesenatico - ha precisato Davide Gnola, direttore del Museo della marineria - compete la parte più pratica, dedicata al restauro e alla documentazione e catalogazione delle barche tradizionali. Nello specifico, a breve partirà il restauro della Lancia della nostra sezione galleggiante e prossimamente organizzeremo un workshop di tre giorni dedicato alla realizzazione delle vele tradizionali”. “In questo progetto - ha detto Gnola - stiamo mettendo molte energie. Per noi si tratta della prosecuzione naturale di un lavoro di relazione e di valorizzazione delle barche tradizionali iniziato nel 1977 con la nascita dello stesso Museo”.

“Il valore aggiunto del progetto – ha sottolineato Valentina Montalti, assessore con delega a Progetti e finanziamenti europei – è la messa in rete di diverse azioni, non più fini a se stesse, ma volte a far nascere una sorta di “museo diffuso” e a gettare le basi a forme di turismo innovativo, esperienziale e sostenibile”.

Da sinistra, i relatori Davide Gnola, Valentina Montalti, Iris Bruketa

Da sinistra, i relatori Davide Gnola, Valentina Montalti, Iris Bruketa

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