A 700 anni dalla morte
A Ravenna si apre "Dante. Gli occhi e la mente. Le Arti al tempo dell'esilio"
L'inaugurazione oggi. Da domani al 4 luglio, nella chiesa di San Romualdo opere di Giotto, Cimabue, Nicola Pisano, Arnolfo di Cambio, Giovanni e Giuliano da Rimini e capolavori dell'oreficeria e delle miniature
Una raffinata selezione di opere fondamentali dei più importanti artisti del tempo di Dante Alighieri, concesse da prestigiosi musei nazionali e internazionali.
Apre al pubblico, dall’8 maggio al 4 luglio, nell’antica chiesa camaldolese di San Romualdo a Ravenna, la mostra “Dante. Gli occhi e la mente. Le Arti al tempo dell’esilio”.
L’esposizione, a cura di Massimo Medica, direttore dei Musei civici d’Arte antica di Bologna, ripercorre alcune delle tappe salienti degli anni tormentati dell’esilio dantesco: il lungo peregrinaggio per corti e città passando per Roma, Forlì, Verona, Padova, Treviso, Bologna, Lucca, Pisa, Venezia, fino all’ultimo approdo a Ravenna, dove si è spento 700 anni fa e si trova il suo monumento funebre.
Da questi luoghi d’esilio muovono le suggestioni e la ricostruzione critica dell’intero progetto espositivo, suddiviso in sette sezioni. Tra le opere presenti in mostra, che con molta probabilità il Poeta ebbe occasione di ammirare durante i suoi soggiorni e che influirono nel suo immaginario visivo per la scrittura della Commedia, si trovano capolavori assoluti di artisti di fama, che caratterizzarono l’arte italiana tra il XIII e il XIV secolo: da Giotto a Cimabue, da Nicola Pisano ad Arnolfo di Cambio, fino a Giovanni e Giuliano da Rimini, oltre a preziosi oggetti di oreficeria e miniature.
Oggi alla visita delle autorità, in vista dell’apertura ufficiale al pubblico di domani, era presente l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori.
“Nel Piano di rinascita nazionale - ha detto Felicori - la cultura ha un posto importante e chi gestisce i beni culturali, il mondo dello spettacolo e della produzione audiovisiva sa che il Paese rinascerà se sapremo dare valore non solo civile, ma anche economico alla gestione dei beni culturali e della cultura in generale. E anche laddove nel Piano non si parla di cultura ma di rivoluzione digitale - ha aggiunto - siamo chiamati in causa. Immaginate solo mettere a disposizione del mondo la digitalizzazione dell’archivio della Diocesi di Ravenna”.
L’inaugurazione ha visto, tra gli altri, gli interventi del ministro della Cultura, Dario Franceschini (in video); del sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, del direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt e del curatore della mostra, Massimo Medica. L’incontro si è aperto con Marco Martinelli, direttore artistico del Teatro delle Albe di Ravenna, che ha recitato il canto XI del Purgatorio.
La mostra, organizzata dal Comune di Ravenna e dal Mar - Museo d’Arte della Città di Ravenna e patrocinata dal Comitato nazionale del ministero della Cultura per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri e dalla Società dantesca italiana, si avvale anche del contributo della Regione Emilia-Romagna.
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