Emergenza sanitaria
Coronavirus, in Italia attualmente 41.396 positivi. Immunizzato il 42 per cento delle persone
I dati Iss dimostrano che il vaccino riduce fino al 100 per cento gli effetti gravi e i decessi. Brusaferro: “Accelerare la campagna vaccinale”
In Italia ci sono attualmente 41.396 positivi per Covid-19, 73 in meno rispetto a ieri. Il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 4.268.491, con un incremento nelle ultime 24 ore di 1.390. Questo è quanto emerge dai dati del monitoraggio sanitario sulla diffusione del nuovo Coronavirus Covid-19 diffusi oggi e pubblicati sul sito web del ministero della Salute.
Tra gli attualmente positivi, 169 sono in cura presso le terapie intensive, con un decremento di 11 pazienti rispetto a ieri, considerati gli 8 nuovi ingressi. 1.167 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 30 pazienti rispetto a ieri. 40.060 persone, pari al 96,77 per cento degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto a ieri, i deceduti sono 25 e portano il totale a 127.756, mentre il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 4.099.339, con un incremento di 1.434 persone rispetto a ieri. L’incremento nelle ultime 24 ore dei tamponi effettuati è pari a 196.922.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 8.852 in Lombardia, 6.742 in Campania, 4.817 in Veneto, 3.509 in Sicilia, 2.434 in Calabria, 2.367 in Sardegna, 2.194 in Emilia-Romagna, 2.144 nel Lazio, 2.136 in Puglia, 1.495 in Toscana, 1.284 nelle Marche, 906 in Abruzzo, 697 in Piemonte, 628 in Umbria, 597 in Basilicata, 206 in Friuli Venezia Giulia, 145 in Liguria, 108 nella Provincia autonoma di Bolzano, 65 in Molise, 47 nella Provincia autonoma di Trento e 23 in Valle d’Aosta.
Stando al report sui vaccini anti Covid-19, in Italia sono 56.305.683 le somministrazioni eseguite. Dai dati, aggiornati a questo pomeriggio, emerge che sono 22.695.367 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale necessario per l'immunizzazione, pari al 42,02 per cento della popolazione italiana.
In totale sono 30.118.123 le somministrazioni a donne e 26.187.560 quelle a uomini. Se si considerano le fasce d’età, sono 1.301.969 le somministrazioni tra i 12-19enni (243.660 immunizzati), 3.878.244 tra i 20-29enni (1.082.162), 4.711.160 tra i 30-39enni (1.408.731), 7.746.894 tra i 40-49enni (2.617.626), 11.343.000 tra i 50-59enni (4.827.592), 9.894.102 tra i 60-69enni (4.256.679), 9.241.827 tra i 70-79enni (4.204.806), 6.664.418 tra gli 80-89enni (3.303.906) e 1.524.069 tra gli over 90 (750.205).
Rispetto alle 63.046.571 dosi finora disponibili in tutta Italia (43.065.648 di Pfizer/BioNTech, 11.775.503 di AstraZeneca, 5.940.813 di Moderna e 2.264.607 di Janssen), ne sono state inoculate l’89,3 per cento. La Puglia presenta il maggior rapporto tra somministrazioni e dosi fin qui consegnate con il 91,9 per cento. Seguono Lombardia (91,7 per cento) e Lazio (91,3 per cento). La Regione che ha fatto registrare il numero maggiore di somministrazioni (9.956.763) in termini assoluti è la Lombardia, davanti a Lazio (5.745.940) e Campania (5.491.533).
Per quanto riguarda le somministrazioni effettuate, in tutto il mese di gennaio sono state in totale 1.982.376 a fronte di 2.374.250 effettuate a febbraio, di 6.041.702 a marzo, di 9.736.383 ad aprile, di 15.040.109 a maggio e di 16.622.824 a giugno. Nel mese di luglio - secondo i dati disponibili al momento - sono state 4.468.164 le somministrazioni totali che hanno riguardato 1.308.490 prime dosi (comprese 29.557 di vaccino monodose Janssen) e 3.113.856 seconde dosi.
Il vaccino contro il Covid-19, se si sono completate le dosi previste, è efficace circa all’80 per cento nel proteggere dall’infezione, e fino al 100 per cento dagli effetti più gravi della malattia, per tutte le fasce di età. Lo dimostrano i dati elaborati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) provenienti dall’Anagrafe nazionale vaccini (Avm) e dalla sorveglianza integrata dei casi di infezione da virus Sars-CoV-2 relativi al periodo tra il 21 giugno e il 4 luglio.
Nell’elaborazione è stato esaminato lo status vaccinale di infetti, ricoverati e deceduti per Sars-Cov-2, e l’efficacia vaccinale è stata calcolata separatamente per quattro fasce di età, 12-39, 40-59, 60-79 e over 80.
Per quanto riguarda l’infezione il ciclo completo di vaccinazioni ha un’efficacia tra il 79,8 per cento e l’81,5 per cento, a seconda della fascia d’età. Per i ricoveri ordinari l’efficacia varia dal 91,0 per cento al 97,4 per cento, con il valore più alto nella fascia 40-59 anni. Per i ricoveri in terapia intensiva l’efficacia è del 100 per cento nelle due fasce più giovani (cioè non si è verificato nessun ricovero in terapia intensiva nei vaccinati nel periodo considerato) e scende leggermente al 96,9 per cento negli over 80. Per quanto, infine, riguarda i decessi l’efficacia è di nuovo del 100 per cento nelle due fasce più giovani, mentre scende al 98,7 per cento in quella 60-79 (2 decessi tra i vaccinati contro i 78 dei non vaccinati) e al 97,2 per cento negli over 80 (15 decessi nei vaccinati e 62 nei non vaccinati).
“Questi dati, che confermano quelli di diversi studi internazionali, evidenziano che i vaccini di cui disponiamo sono estremamente efficaci nel prevenire le forme gravi della malattia, se viene completato il ciclo vaccinale, mentre hanno una buona efficacia nella prevenzione delle infezioni - commenta il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro -. È necessario quindi accelerare il più possibile nella campagna vaccinale, e allo stesso tempo mantenere le misure di distanziamento e protezione indicate dagli esperti, finché non si sarà raggiunta una copertura sufficiente”.
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