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RACCOLTA DIFFERENZIATA

Legambiente su gestione rifiuti in Romagna: seguire i modelli che in regione hanno già ottenuto i risultati migliori

Particolarmente arretrata la situazione di Ravenna (ultima in classifica sotto il 55 per cento di differenziata)

Legambiente su gestione rifiuti in Romagna: seguire i modelli che in regione hanno già ottenuto i risultati migliori

Legambiente torna sulla gestione dei rifiuti urbani facendo riferimento ai dati presentati ad agosto dalla Regione, con i consuntivi provinciali nel 2017; in particolare evidenziando la propria preoccupazione sui dati delle province romagnole. I risultati dello scorso anno mostrano la Romagna tendenzialmente indietro rispetto alla raccolta differenziata regionale, con tutte le province al di sotto del valore medio e molto lontane dagli obiettivi di Piano Rifiuti al 2020.  Nello stesso tempo in cui, ampie zone della regione stanno invece ottenendo risultati di punta sul piano nazionale. Particolarmente arretrata la situazione di Ravenna (ultima in classifica sotto il 55 per cento di differenziata) e immobile nel biennio 2016-2017.

Per l'associazione, se in parte una maggiore difficoltà operativa può essere imputata alla gestione dei flussi turistici non è certamente giustificabile il dato di Ravenna, questo anche a causa del sistema di raccolta obsoleto, fatto da contenitori stradali senza l’attivazione della tariffazione puntuale. Un dato che è in forte ritardo rispetto agli obiettivi del 73 per cento fissati dal Piano Regionale e alle esperienze migliori dei territori regionali che già hanno superato tali target.

Secondo Legambiente risulta stridente che proprio a Ravenna, l'unico territorio romagnolo in cui il Piano prevede la chiusura di un impianto di smaltimento, si registrino i risultati peggiori (con parallelismo preoccupante rispetto a quanto avviene a Piacenza, in Emilia, con l'altro inceneritore in previsione di chiusura). Per tale ragione si sollecitano le amministrazioni ravennati a fare un cambio di passo e attuare tutti gli sforzi possibili per ridurre i propri rifiuti a smaltimento.

Diversa la situazione di Forlì, penultima provincia in termini di risultati nel 2017, nella quale però si assiste attualmente ad una fase di radicale cambiamento alla luce dell’avvio, proprio in queste settimane, della trasformazione del servizio da raccolta stradale verso una raccolta domiciliare con tariffa puntuale nei Comuni serviti dall'azienda Alea: un cammino avviato ormai nel 2013 e che arriva finalmente a compimento. Un risultato importante perseguito delle amministrazioni locali che mostrano così, in modo bipartisan rispetto agli schieramenti politici, di volere concretamente cambiare l'approccio di gestione dei propri scarti e di puntare a raggiungere i risultati di Piano.

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